Nicola Del Roscio: lo scempio del Louvre diffuso su wapp

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La sala con l’opera di Twombly è stata rovinata, a dirlo è Nicola Del Roscio, capo della fondazione. Ciò è stato fatto, è irrispettoso per l’artista che aveva dato al museo armonia e bellezza.

L’ho saputo da un messaggio su whatsapp Nicola Del Roscio da wapp?

Nicola Del Roscio non era a conoscenza di ciò che sarebbe divenuta l’opera di Twombly. “Un amico mi ha inviato una foto. Non ho subito realizzato, poi ho compreso”. È stato un dispiacere vedere quelle pareti che tanto illuminavano il Louvre assomigliare ad una sala hitleriana. Egli ha lavorato assieme a Cy Twombly, un sodalizio ferreo, prima di venire a mancare egli aveva concluso appunto The Ceiling, il soffitto che adesso di lui, non ha nemmeno più l’ombra.

La contrapposizione degli stili

L’artista aveva scelto il blu per dipingere il soffitto. Un blu che ricorda quello di Giotto il quale si sposava bene col pavimento di marmo chiaro e le pareti bianche. Egli aveva scelto tale pittura al fine di illuminare la sala e, renderla armoniosa con la lucentezza degli altri colori. Adesso la sala presenta pareti di colore rosso con intarsi neri che, secondo Rosco, si ricevono “come un pugno in un occhio” eliminando tutta quella luce che Twombly aveva preteso di dare. È stata proprio la direzione del Louvre, nel 2018, a dare determinate direttive per rinnovare il museo. Contrapponendo le due foto è possibile notare come l’atmosfera risulti adesso tetra.

L’opinione di Nick Serota

Lo storico d’arte britannico, lo ha definito “un affronto a uno dei più grandi pittori del XX secolo.” Ad ogni modo, gli avvocati della fondazione di Twombly, hanno inviato una lettera di protesta ai danni del direttore del Louvre e della ministra francese della cultura. Essi asseriscono,infatti, di avere violato i diritti morali dell’autore. Le fonti del Louvre dicono invece d’avere preservato i lavori senza alterare l’opera, ma Del Roscio non è affatto d’accordo. ”L’atmosfera di leggerezza che si respirava non esiste più, quindi si deduce che l’opera non sia stata preservata.