venerdì, Aprile 19, 2024

Nel bicentenario napoleonico una mostra a Milano

Il rapporto tra Bonaparte e la città di Milano alla mostra allestita alla Galleria Carlo Orsi. Nel bicentenario napoleonico una selezione di opere descrive l’amicizia tra il Generale corso e i pittori Antoine-Jean Gros e Andrea Appiani.


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Perché celebrare il bicentenario napoleonico?

Il motivo principale è l’importanza storica di Bonaparte. A duecento anni dalla sua morte anche in Francia si è aperto il dibattito sul fatto di commemorare o meno il militare. In vista del 5 maggio, giorno della sua dipartita, Emmanuel Macron ha ricordato l’uomo che ha preso il potere dopo la Rivoluzione. Un personaggio contestato, autore di imprese belliche memorabili, che col proprio carisma ha dominato l’Europa dal 1800 al 1814. In precedenza faceva parte del Direttorio.

I pittori di Napoleone

Andrea Appiani è il maggior interprete figurativo dell’età napoleonica in Italia e il ritrattista ufficiale di Bonaparte. Quando il Generale entra a Milano il 15 maggio 1796, il pittore disegna per lui una raffigurazione a carboncino. Il militare francese apprezza il suo talento e gli permette di realizzare brevetti e allegorie, carte e medaglie. Sono suoi lavori, infatti, le decorazioni della battaglia di Marengo e dell’incoronazione a re d’Italia. L’artista ha poi celebrato il Corso anche in occasione del secondo matrimonio del 1810 e negli affreschi di Palazzo reale a Milano.

Antoine-Jean Gros e il bicentenario napoleonico

Nel 1793 scappa dalla Francia rivoluzionaria e si trasferisce in Italia; a Genova si fa conoscere come ritrattista. Fa parte della corte di Giuseppina Bonaparte e nel 1796 realizza il dipinto “Napoleone ad Arcole”. Riceve l’incarico di scegliere le opere d’arte da trafugare e portare in Francia ed entra nell’esercito per combattere contro l’Austria. In molte delle sue tele celebra il Generale corso e le sue vittorie contro le truppe degli stati Europei.

La mostra “Napoleone da liberatore a imperatore”

L’esposizione che è visitabile fino al 26 giugno riunisce 14 opere che raccontano gli interventi di Napoleone a Milano. Il “Ritratto di Alessandro Trivulzio ministro della Guerra” (1802-1804) di Appiani accoglie il pubblico insieme all’immagine di Bonaparte di Giuseppe Bossi. Il percorso continua con altre rappresentazioni del Generale invocato come il liberatore dall’impero austro-ungarico. Compaiono poi quadri dei funzionari del Corso, le miniature di Giambattista Gigola, e le vedute dell’epoca. C’è anche un lavoro di Francesco Hayez, “La battaglia di Wagram”. La mostra mette in luce pure gli aspetti amministrativi dell’azione del condottiero nella città lombarda, soprattutto nell’architettura e nell’urbanistica.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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