Mentre proseguono, senza ancora una soluzione, i negoziati con Teheran sul nucleare, Richard Nephew, il vice inviato speciale USA per l’Iran, ha annunciato le sue dimissioni. Secondo quanto riferito, Nephew avrebbe lasciato l’incarico per divergenze di opinione con il capo negoziatore statunitense Robert Malley.
Negoziati con Teheran inviato degli USA si è dimesso?
Richard Nephew, il vice inviato speciale per l’Iran, ha lasciato il suo incarico come parte della squadra statunitense che negoziava il ritorno dell’Iran al Joint Comprehensive Plan of Action del 2015. Un funzionario del Dipartimento di Stato ha confermato a Reuters che Nephew non fa più parte della squadra negoziale degli USA. Tuttavia ha sottolineato che rimarrà un dipendente del Dipartimento di Stato. Il funzionario non ha però fornito un motivo per le dimissioni di Nephew, ma ha osservato che una tale mossa era “molto comune” dopo un anno nell’amministrazione.
Secondo NBC News, Nephew, noto come l’artefice delle sanzioni di Washington contro l’Iran, ha lasciato l’incarico per divergenze con il capo negoziatore statunitense Robert Malley. Anche il Wall Street Journal ha riferito che Nephew si è dimesso a causa di una divergenza di opinioni su come affrontare i negoziati con Teheran. Secondo Nephew, gli USA avrebbero dovuto utilizzare un atteggiamento più duro nei negoziati.
I colloqui sono ad un punto critico
La notizia delle dimissioni di Nephew giunge in un momento in cui i colloqui a Vienna con l’Iran sono a un punto critico. Teheran ha rifiutato una precondizione fissata da Washington per il rilascio dei prigionieri americani. I diplomatici statunitensi hanno affermato che è improbabile che il JCPOA possa essere rianimato senza il rilascio di questi prigionieri. Teheran, anche se si è detta disponibile a condurre uno scambio di prigionieri, ha rifiutato l’idea di legare questa azione all’accordo nucleare.
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