venerdì, Marzo 29, 2024

NEED FOR SWEDE L’auto elettrica svedese del futuro, soprannominata “motore IKEA”

I britannici potrebbero essere tra i primi a guidare una nuova auto elettrica svedese che si presenta in formato flatpack ed è stata soprannominata “motore IKEA”.

L’azienda tecnologica Luvly ha progettato il modello Luvly O come veicolo da città e potrebbe arrivare sulle nostre strade entro la fine dell’anno.
È dotata di due batterie portatili che non necessitano di caricabatterie per auto e possono essere ricaricate dalla scrivania al lavoro.

L’auto sarà la prima del suo genere ma, a differenza dei mobili IKEA, sarà spedita alle fabbriche di tutto il mondo, anziché alla porta di casa.

Håkan Lutz, amministratore delegato e fondatore di Luvly, ha dichiarato al The Telegraph: “Se fosse legalmente e tecnologicamente possibile assemblarla a casa vostra, penseremmo che sarebbe una buona cosa, ma purtroppo su entrambi i fronti non lo è”.

La piccola auto a due posti avrà una velocità massima di 55 miglia orarie e un’autonomia di 62 miglia e sarà venduta al prezzo di 8.700 sterline.
Non avrà bisogno di una stazione di servizio o di un hub elettrico, e le batterie rimovibili potranno essere ricaricate sia a casa che al lavoro.

Anche se è piccola e non ha un motore, i suoi creatori affermano che ha diverse somiglianze con le auto di Formula Uno, con assorbitori di energia intorno al telaio simili a quelli utilizzati sulle auto da corsa per garantire la massima sicurezza.

Lutz ha dichiarato al giornale: “Penso che queste auto si adatterebbero perfettamente al Regno Unito. Più la città è grande, più una di queste auto ha senso.

“Il piano è di iniziare il prima possibile, ma si sa che lo sviluppo di una nuova tecnologia richiede sempre un po’ più di tempo di quanto si desideri, speriamo di avere qualche auto sulle strade quest’anno”.
Sebbene quest’anno si possano vedere uno o due veicoli in giro per le strade, l’azienda svedese ha dichiarato che il lancio di massa non avverrà prima di qualche anno.

I LUV vengono spediti in un imballaggio piatto per essere assemblati in microfabbriche vicine agli utenti finali.

Questo riduce notevolmente i costi e l’impatto sull’ambiente.

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