giovedì, Marzo 28, 2024

‘Ndrangheta-Blitz in Lombardia, 27 arresti, tra cui il Sindaco di Seregno

I Carabinieri del comando Provinciale di Milano hanno effettuato una maxioperazione nelle prime ore del mattino nelle province di Monza, Milano, Pavia e Como a seguito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Monza e dalla Procura distrettuale Antimafia di Milano.

Sono state 27 in totale le misure cautelari ordinate, di cui 21 in carcere, 3 ai domiciliari e 3 interdittive: tra i nomi spunta anche quello del Sindaco di Seregno, Edoardo Mazza. Le accuse mosse alle 27 persone sono del più variegato genere, si passa dall’associazione di tipo mafioso all’ estorsione, dalla detenzione e porto abusivo di armi alle lesioni, dal danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso) all’ associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, e infine dalla corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio all’ abuso d’ufficio e alla rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale.
L’inchiesta era partita nel 2015, ma rappresentava solo uno dei rami dell’indagine “Infinito”, che nel 2010, sempre coordinata dalle procure di Monza e Milano, aveva scovato e sciolto le “Locali” ‘ndranghetiste in Lombardia.

Il filo conduttore tra politica e ‘ndrangheta è risultato palese agli occhi dell Procura, in quanto l’attività criminalistica ha influenzato l’imprenditoria locale e per giunta le elezioni politiche: pare infatti che, per quanto riguarda il Sindaco di Soregno, su cui grava l’accusa di corruzione, lo stretto legame con un tramite della malavita ‘ndranghetista sia stato decisivo per la sua vittoria alle Amministrative; avrebbe infatti favorito gli affari con un imprenditore legato alle cosche, il quale si sarebbe a sua volta adoperato per procurargli voti.

L’operazione ha portato alla luce anche una serie di traffici di stupefacenti vari e di estorsioni in cui la ‘Ndrangheta era coinvolta. Dalle indagini è emerso lo stretto rapporto con la Locale della ‘ndrangheta di Limbiate (Monza), i cui componenti sono quasi tutti soggetti  originari del comune di San Luca (Reggio Calabria), che secondo l’accusa aveva avviato in provincia di Como una considerevole quantità di cocaina. Sono inoltre ritenuti responsabili di alcuni episodi di violente estorsioni nella zona di Cantù.

 

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