venerdì, Marzo 29, 2024

‘Ndrangheta a Seregno: dimissioni ad oltranza, cade la Giunta comunale.

All’indomani della maxi operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Milano, che ha visto coinvolte 27 persone, tra cui il Sindaco Edoardo Mazza, scoppia lo scandalo a Seregno, e il Comune va nel caos più totale.

Pare infatti che in primis il Sindaco, e poi sia consiglieri che assessori di Lega Nord e Forza Italia e della minoranza, costituita da centrosinistra e liste civiche, hanno rilasciato le proprie dimissioni dato il coinvolgimento di Mazza nel Blitz che ha fatto saltare un’intera banda ‘ndraghentista, “regolarmente” operante a Monza. Ricordando che la maxi inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo della politica e dell’imprenditoria in Brianza ha portato all’arresto del Primo cittadino di Seregno, onde evitare un coinvolgimento di massa i consiglieri hanno fatto tutti dietrofront, portando la Giunta a saltare.
In particolare, dopo l’operazione, agli arresti sono finiti sia il sindaco Edoardo Mazza che il consigliere Stefano Gatti, entrambi di Forza Italia.  Dunque hanno comunicato che dinanzi ai recenti eventi che hanno interessato il  Comune di Seregno, a dimostrazione del loro senso di responsabilità e rispetto verso cittadini seregnesi, preferiscono rassegnare le proprie dimissioni. Il partito locale ha ripostototale fiducia nella magistratura, nella speranza che possa tornare credibilità e fiducia  nella vita amministrativa, nelle istituzioni e nella città  del gruppo consiliare forzista.



Si aspettano inoltre i prossimi giorni per ottenere la decisione del gip del Tribunale di Monza, che perverrà soltanto al termine dell’ interrogatorio di garanzia, sull’interdizione dai pubblici uffici o servizi chiesta dalla Procura per il vicesindaco Mariani
. Quest’ultimo ci ha comunque tenuto a sottolineare che la Lega senza se e senza ma è per la lotta alla ‘ndrangheta, e ha poi aggiunto di essere consapevole che d’ora in poi, sulla base delle parole usate dalla stampa,saranno tutti additati come mafiosi, nonostante non lo siano affato, per questo la scelta migliore è quella di dare le dimissioni”.
Sulla base delle intercettazioni telefoniche che gli inquirenti hanno nelle proprie mani, Giacinto Mariani, il vicesindaco leghista era definito come Il “padrone” dell’amministrazione comunale di Seregno e anche “unico padrone” del sindaco Edoardo Mazza. In una telefonata avvenuta nell’ottobre 2015, il costruttore Antonino Lugarà, finito in manette per corruzione e per le sue strette relazioni con la ‘ndrangheta, parla di Mazza con Stefano Gatti, consigliereai domiciliari, e usa proprio come parole “Lui c’ha il padrone … unico padrone … Giacinto Mariani”. In un’altra telefonata poi un architetto dice che il Primo cittadino è “palesemente guidato dal vice-sindaco Mariani”, potendolo addirittura definire come una “pedina”.

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