sabato, Aprile 20, 2024

NBA: le quattro sfide di stanotte

Notte NBA ricca di emozioni quella odierna. La lega cestistica statunitense sta già regalando spettacolo e sorprese e siamo soltanto all’inizio. Nella notte italiana sono in programma ben quattro partite: si comincia con la sfida tra Indiana Pacers e Sacramento Kings, a mezzanotte, quindi è il turno, mezzora più tardi, del duello tra Brooklyn Nets e Phoenix Suns. Alle 1:00, invece, spazio alla gara tra Milwaukee Bucks e Oklahoma City Thunder, con la notte che si chiude allo Staples Center, dove i Los Angeles Lakers ospiteranno i Detroit Pistons alle 4:30. Diamo un’occhiata dettagliata alle quattro partite di NBA in programma nella notte.

Si comincia, dunque, questa notte. A dare il via alle danze sarà il duello tra Indiana Pacers e Sacramento Kings, in programma a mezzanotte al Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis. Si tratta di due squadre dagli stati d’animo completamente opposti, o quasi: i padroni di casa hanno dimostrato di aver già superato la partenza del loro leader tecnico e non solo Paul George – accasatosi agli Oklahoma City Thunder nella scorsa free agency per formare un Big Three di grandissimo livello con l’uomo franchigia Russell Westbrook e un Carmelo Anthony con tanta voglia di riscatto – affidandosi alla guardia Victor Oladipo e al centro Domantas Sabonis, entrambi arrivati proprio da OKC nella trade che ha portato PG a compiere il percorso inverso. Dopo la bella vittoria all’esordio con i Brooklyn Nets (140-131), le due sconfitte con Portland TrailBlazers (114-96) e Miami Heat (112-108) sembravano aver affossato il morale dei ragazzi di Nate McMillan, ma a rilanciarlo sono state altri due successi prestigiosi, rispettivamente contro Minnesota Timberwolves (130-107 a Minneapolis, con Oladipo autore di ben 28 punti in altrettanti minuti giocati) e San Antonio Spurs (97-94 a Indianapolis, grazie alla tripla a 10” dalla sirena di Oladipo). In casa Sacramento, invece, l’apporto di grande esperienza di Vince Carter, Zach Randolph e George Hill, la crescita dei giovani e l’arrivo dei talentuosi De’Aaron Fox e Frank Mason (scelti entrambi al Draft dello scorso 23 giugno) non stanno portando i suoi frutti, come dimostrano i numeri sin qui a dir poco impietosi: cinque sconfitte in sei gare, con l’unica vittoria stagionale (93-88 contro i Dallas Mavericks in trasferta) che non basta a cancellare i tanti problemi della franchigia californiana.

Alle 00:30, invece, toccherà alla sfida tra Brooklyn Nets e Phoenix Suns al Barclays Center di New York. All’avvio incoraggiante per i padroni di casa ha fatto da contraltare un andamento tutt’altro che positivo, con le due sconfitte consecutive contro New York Knicks (107-86) e Denver Nuggets (124-111) che cancellano quanto di buono fatto vedere contro gli ottimi Orlando Magic (vittoria per 126-121 tra le mura amiche) e, soprattutto, contro la grande favorita alla vittoria del titolo di campione ad Est, ossia i Cleveland Cavaliers di LeBron James, spazzati via con un 117-112 lo scorso 26 ottobre. Il giovane playmaker D’Angelo Russell, arrivato in estate dai Los Angeles Lakers, si sta prendendo la squadra sulle spalle, così come la guardia Allen Crabbe, arrivato dai Portland TrailBlazers. I Suns, dal canto loro, hanno cominciato come peggio non avrebbero potuto la loro stagione, perdendo le prime tre partite, di cui due, rispettivamente contro Portland TrailBlazers e Los Angeles Clippers, con uno scarto enorme (124-76 con la franchigia dell’Oregon, 130-88 con quella californiana). Mentre Devin Booker prosegue alla grande la sua crescita esponenziale, a tenere banco in quel di Phoenix è il caso Eric Bledsoe, ormai separato in casa con la franchigia dell’Arizona: per lui si profila una trade al più presto.

Tocca poi allo scontro tra due delle squadre più interessanti della lega: da una parte i Milwaukee Bucks, dall’altra gli Oklahoma City Thunder. Entrambe le squadre si affidano ai loro leader per eccellenza, con i ragazzi di Jason Kidd che puntano tutto sul greco di origini nigeriane Giannis Antetokounmpo, protagonista di un inizio di stagione a dir poco sensazionale e attualmente miglior marcatore della lega con 34,7 punti a partita. The Greek Freak ha propiziato le quattro vittorie ottenute fin qui dai suoi, non riuscendo a fare nulla per evitare i ko con le due principali candidate al titolo di regina di Ovest, ossia i Cleveland Cavaliers e i Boston Celtics. Sul fronte opposto, invece, è inevitabilmente Russell Westbrook l’uomo cui si legano le sorti di OKC: l’MVP, però, quest’anno ha ben due compagni del suo livello su cui poter contare, vale a dire Paul George e Carmelo Anthony. Riuscirà il Big Three di Oklahoma a portare la squadra più in alto possibile? Resta da vedere, anche perché l’avvio di stagione (tre vittorie e tre sconfitte) è stato piuttosto altalenante. La trasferta di Milwaukee è un banco di prova importantissimo, soprattutto in questo senso.

Il quadro di stanotte si chiude allo Staples Center, dove i Los Angeles Lakers ospiteranno i Detroit Pistons. L’avvio di stagione è stato piuttosto complicato per i gialloviola, capaci sì di battere i Phoenix Suns e i Washington Wizards (in entrambi i casi con uno scarto minimo, rispettivamente +2 e +3), ma anche di perdere il derby di LA con i Clippers all’esordio per 108-92 e di cadere al cospetto di New Orleans Pelicans (119-112), Toronto Raptors (101-92) e Utah Jazz (96-81). Il rookie Lonzo Ball, sul quale i tifosi dei Lakers fanno parecchio affidamento, fin qui non ha rispettato appieno le aspettative, alternando prove da applausi (come quella da 29 punti, 11 rimbalzi e 9 assist nel successo con i Phoenix Suns) ad altre incolori e decisamente sottotono (soltanto 3 punti messi a referto con i Clippers e 6 con Washington). Per la definitiva consacrazione ci vorrà inevitabilmente maggior tempo e pazienza. I Lakers possono contare anche sull’esperienza di Brook Lopez, ex Nets, che già sta dando un contributo determinante alla causa, sul talento di Jordan Clarkson e sulla crescita dei giovani Brandon Ingram e Julius Randle. Sul fronte Pistons, invece, si tratta di una stagione ricca di novità, a partire dalla nuova casa della franchigia, la Little Caesars Arena, in cui il debutto è stato più che positivo (102-90 contro gli Hornets). Con cinque vittorie e appena due sconfitte, Detroit è una delle principali sorprese di quest’avvio di regular season e ieri hanno messo la ciliegina sulla torta ad un inizio stratosferico, battendo i Golden State Warriors alla Oracle Arena per 115-107. Il leader tecnico è sempre l’eccellente rimbalzista Andre Drummond, che quest’anno fa coppia con la guardia ex Boston Celtics Avery Bradley, innesto di grande qualità per la franchigia del Michigan.

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