Navi militari russe in Siria attraccate a Tartus

Dopo la manutenzione e il rifornimento, la flottiglia eseguirà una serie in attività di addestramento nel Mar Mediterraneo.

0
1088
navi militari russe

Navi militari russe hanno fatto scalo alla città portuale siriana di Tartus. Dopo le dovute manutenzioni, il distaccamento eseguirà una serie di esercitazioni nel Mar Mediterraneo. Nel frattempo, crescono le tensioni con la Turchia che vorrebbe aggiudicarsi una volta per tutte i diritti sfruttamento di acque ricche di risorse di gas naturali. Vediamo com’è la situazione.

Navi militari russe in Siria: a che scopo?

Alcune navi militari russe hanno fatto scalo tecnico alla città portuale di Tartus, una delle due basi russe in Siria. Il servizio stampa del Distretto militare occidentale russo ha riferito che il distaccamento sarà impiegato in alcune esercitazioni nel Mediterraneo. Anche se prima dovrà espletare le operazioni di rifornimento e manutenzione. In una nota l’agenzia ha spiegato: “Un distaccamento di navi della Flotta del Baltico composto dalla corvetta Stoykiy, dalla nave cisterna media Kola e dal rimorchiatore Yakov Grebelskiy, durante un viaggio di lunga tratta, ha effettuato uno scalo tecnico nel porto di Tartus nella Repubblica araba siriana“. A Tartus gli equipaggi avranno modo di ispezionare le navi e rifornirsi di viveri e carburante prima della missione. Secondo la stampa ufficiale le navi sono partite il 16 dicembre 2020 dalla base principale russa della Flotta del Baltico e hanno attraversato lo Stretto di Gibilterra il 29 dicembre.

La spedizione

Il comunicato ufficiale informa anche che: “Prossimamente la corvetta Stoykiy e le navi ausiliarie svolgeranno una serie di compiti di addestramento come parte di una formazione operativa permanente della Marina nel Mar Mediterraneo. In seguito il distaccamento delle navi della Flotta del Baltico continuerà a svolgere i compiti in conformità con il piano della missione di lunga durata“. Tuttavia, non è la prima volta che le navi militari russe hanno trovato ospitalità nella città portuale siriana. Né sarà l’ultima visto che Tartus rappresenta una base estera di appoggio logistico per Mosca. Soprattutto dopo che il Cremlino ha siglato un accordo per gestire l’area per i prossimi 49 anni a decorrere dal gennaio 2017.

Navi militari russe: la base di Tartus

Il porto siriano ospita una base navale russa classificata ufficialmente come un centro di supporto logistico, nata per finalità economiche e di trasporto. Inoltre, la città rappresenta l’unica installazione marittima russa nel Mar Mediterraneo. Ciò consente alla flotta di eseguire le manutenzioni e rifornirsi di carburante senza dover rientrare nel Mar Nero. Il che rappresenterebbe un enorme spreco di tempo oltre che di denaro. E che ne minerebbe la stessa capacità di risposta in caso di attacco. In particolare, l’avamposto era stato stabilito nel 1971 quando ancora esisteva l’Unione Sovietica a seguito dell’accordo stretto con il partito siriano Ba’th. La base è poi stata gestita dal personale navale russo fino alla guerra civile scoppiata in Siria nel 2011.

Le operazioni russe in Siria

Come anticipato, già nel gennaio 2017 Russia e Siria avevano ratificato un accordo per estendere il controllo di Mosca e cederne la sovranità sul territorio del porto. Attualmente, la struttura vanta due moli galleggianti di 100 metri di lunghezza ai quali possono attraccare fino a quattro navi di medie dimensioni. Così, il Cremlino ha potuto espandere il suo schieramento fino a ricomprendere 11 navi da guerra incluse quelle a propulsione nucleare. Anche se il porto non può ospitare le imbarcazioni che rappresentano la potenza navale russa come le fregate Neustrašimyj, i cacciatorpediniere Sovremennyj e la portaerei Admiral Kuznetsov. Nel frattempo, Mosca ha intensificato le proprie attività militari in Siria come riferisce l’ultimo reportage Russian Spring della SAR.

Mosca nel Mediterraneo

In effetti, negli ultimi mesi del 2020 la Russia ha rinforzato la sua presenza in Siria e nel mediterraneo orientale. Ad esempio, dispiegando 15 navi e sottomarini tra la Siria e Cipro per esercitazioni militari. Alcune navi hanno raggiunto il nord dell’Egitto, mentre altre hanno occupato la parte centrale del Mediterraneo. A riferirlo è il portale russo Avia.Pro sulla base dei dati dei servizi di monitoraggio. Secondo media locali, “Questa è la prima volta che una formazione militare così ampia è stata vista in questa regione, il che solleva sospetti sull’eventuale partecipazione della Russia a un’operazione militare speciale contro gruppi estremisti in Siria ”.

Le tensioni con Ankara

Allo stesso modo, agenzie russe hanno pubblicato un rapporto del canale Telegram Hunter’s Notes che monitora aviazione e marina russe. Quest’ultimo aveva riferito di un avvicinamento alle coste siriane della petroliera Akademik Pashin della flotta russa del Nord e di altre cinque navi militari oltre a tre sottomarini. Nel frattempo, grazie al supporto degli alleati (tra cui Mosca) l’esercito siriano aveva sferrato una serie di attacchi nella provincia di Idlib, nel Nord-Ovest del Paese, ultimo presidio dei terroristi. Infine, il potenziamento navale russo è avvenuto in un periodo di forti tensioni tra Grecia e Cipro contro la Turchia. Soprattutto per la contesa questione della sovranità di acque ricche di risorse d’idrocarburi del Mediterraneo orientale. Nonché della rispettiva titolarità di diritti marittimi di sfruttamento.


Israele firma accordo sulla difesa con la Grecia
OPAC: secondo la Siria è la nuova arma americana
Russia accusa USA, UK, Israele di voler attaccare Siria
Le riserve di petrolio siriano sono un affare politico
Siria e Cuba stringono l’alleanza contro gli Stati Uniti
Sanzioni americane: la Siria denuncia i crimini di guerra


La base navale russa a Tartus, Siria

Per approfondire, clicca qui.