Nagoro, il villaggio abitato dalle bambole

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Le bambole sono giocattoli polifunzionali. Sono simbolo di bellezza e di moda. Il gioco preferito dalle bambine che già da piccole iniziano a pettinarle e vestirle per questo o quell’evento. Con il passare degli anni sono diventate sempre più moderne e con dettagli più precisi e raffinati.

Invece, in questo caso, le bambole sostituiscono le persone. Letteralmente.

Le bambole di Nagoro
Le bambole di Nagoro

Ayano Tsukimi è una donna di sessantanove anni che vive in Giappone, più precisamente a Nagoro, un villaggio in una valle sull’isola di Shikoku a più di cinquecento chilometri da Tokyo.

Il suo villaggio ormai è stato abbandonato da tutti i suoi abitanti nel corso degli anni. Sono rimasti in ventisette e il più giovane è un uomo di cinquantacinque anni. Anche i paesini rurali limitrofi sono destinati a fare la stessa fine.

Ma lei non si da pace e non accetta di vedere morire il suo villaggio. Così ha iniziato a costruire bambole a grandezza naturale e a spargerle per tutto il paese, in pose quotidiane e naturali. Per esempio, per colmare il vuoto lasciato dalla chiusura della scuola ormai sette anni fa, che ha portato via tutti i bambini da Nagoro, Ayano ha messo insieme una classe di bambole sedute dietro ai banchi mentre ascoltano l’insegnante.

Ayano Tsukimi, la creatrice delle bambole
Ayano Tsukimi, la creatrice delle bambole

Ora nel villaggio ci sono duecentosettanta bambole.

Il progetto di Ayano è nato sedici anni fa, per caso, quando realizzò uno spaventapasseri per allontanare gli uccelli dal suo orto ma le venne così bene che fu solo l’inizio. La prima bambola che ha fatto rappresentava suo padre: gli ha messo i vestiti e l’ha posizionata nell’orto. Alcune persone che passavano li davanti credevano davvero fosse il padre, addirittura alcuni si sono fermati a parlargli. Da quel momento Ayano ha capito di avere un dono e che tale dono doveva essere sfruttato. Ad oggi la sua bravura si è trasformata in passione e sogna di riportare in vita il suo villaggio, che un tempo era vivace. Lei continua convinta a portare avanti il suo progetto, per non far dimenticare al mondo il piccolo paese rurale di Nagoro e per attirare i turisti.

La scuola: alunni che ascoltano l'insegnante
La scuola: alunni che ascoltano l’insegnante

In alcuni casi, però, le bambole non sono giocattoli belli da vestire e truccare. Esiste tutto un mondo dove le bambole, soprattutto quelle più antiche, di porcellana, ben vestite, truccate, con le guance rosse e i capelli dorati e boccolosi, attorno alle quali aleggiano storie terrificanti. Esistono bambole maledette che portano maledizioni e disgrazie nelle case in cui finiscono o che rappresentano e tramandano un inquietante segreto.

Le bambole di Nagoro sono fatte per portare di nuovo la vita ma se si pensa a un piccolo villaggio rurale, sperduto nelle campagne giapponesi, disabitato e pieno di bambole a grandezza naturale, forse vivacità non è il primo aggettivo che viene in mente. Ma non tutti i mali vengono per nuocere: infatti oltre ad attirare turisti stufi di vedere i soliti musei e monumenti storici, attirano anche tutta quella categoria di persone interessate al turismo horror.

Annabelle, la bambola maledetta
Annabelle, la bambola maledetta

In definitiva, o per curiosità o per interessi alternativi il particolare progetto di Ayano riscuote successo e soddisfa in pieno il suo desiderio di veder rivivere il suo adorato paese.