L’ex leader birmana Aung San Suu Kyi, rovesciata da un colpo di stato militare lo scorso primo febbraio, sarà processata a partire da lunedì prossimo.
Le parole dell’avvocato Aung San Suu Kyi
“Avremo le testimonianze della parte richiedente e dei testimoni in programma da lunedì 14 giugno.” A dichiararlo è il suo avvocato, Min Min Soe, dopo un incontro nella capitale Naypyidaw con l’ex leader, agli arresti domiciliari sin dai giorni del golpe. “Ha chiesto a tutti di rimanere in salute” ha aggiunto. Incriminata sei volte sin dal suo arresto, Suu Kyi, vincitrice del Premio Nobel per la pace nel 1991 per la sua lunga lotta contro le precedenti dittature militari, affronta numerose accuse che vanno dal possesso illegale di walkie-talkie all’incitamento al disturbo della quiete pubblica e alla violazione di una legge sulla segreti di stato.
Aung San Suu Kyi ricompare in tribunale
Un passo indietro: per quale motivo verrà processata?
Il Myanmar è in subbuglio da quando Suu Kyi e il suo governo della Lega nazionale per la democrazia (Nld) sono stati estromessi con un colpo di stato del 1° febbraio, con proteste quasi quotidiane e un movimento di disobbedienza civile a livello nazionale. Secondo un gruppo di monitoraggio locale, quasi 850 persone sono state uccise dai militari. Suu Kyi, 75 anni, sarà processata lunedì a Naypyidaw, dove è accusata di aver violato le restrizioni durante la campagna elettorale dello scorso anno e di possedere walkie-talkie senza licenza. Il procedimento inizierà il 14 giugno e dovrebbe concludersi entro il 26 luglio, secondo il suo team legale.