Murray Automotive T.50: il battesimo del fuoco

Un sogno che si avvera. Deve aver pensato così Gordon Murray, quando ha portato in pista per la prima volta la sua creatura, la Murray Automotive T.50. Sul tracciato di prova di Top Gear all’aeroporto di Dunsfold, Inghilterra, il geniale ex progettista della Brabham di F1 ha avuto l’occasione di far girare per la prima volta la sua vettura, nata con lo scopo di far nascere un’erede della mitica McLaren F1. Si è trattata di una presa di contatto, con tanto di motore limitato a 3 mila dei potenziali 12 mila giri che può raggiungere. Ma è stato sufficiente per far sorridere l’ingegnere di origine sudafricana. “La sensazione è stata fantastica“, ha detto Gordon. “La macchina era reattiva, agile e godibile da guidare. E’ stata un’esperienza fantastica sedersi al centro della vettura ancora una volta e provare quanto i proprietari si godranno l’esperienza“.

La T.50 è ancora allo stadio di prototipo, e gli sviluppi proseguiranno per tutto quest’anno. La produzione, se tutto va bene, inizierà il prossimo gennaio.

Chi è Gordon Murray, creatore della T.50?

Per chi non conoscesse Gordon Murray, vi riassumiamo la sua storia in poche parole. Di origine sudafricana, Gordon diviene famoso nel mondo della F1 per i suoi design radicali. Il suo talento convince Bernie Ecclestone ad assumerlo alla Brabham, dove raggiungerà i suoi successi. nel 1978 fa scalpore la BT46B con la famosa “ventola” aerodinamica, poi bandita per ragioni politiche. Nel 1981 Brabham è campione del mondo con Nelson Piquet, bissando poi nel 1983 con la sofisticata BT52. Nel 1986 Murray introduce la radicale BT56, talmente bassa e dal profilo piatto da essere soprannominata “la sogliola”. nel 1987 passa alla McLaren, dove realizza la MP4/ che vince quasi tutti i GP nel 1988. Poi passa, sempre con McLaren, al settore stradale dove tira fuori la stupenda F1. nel 2007 lascia Woking per mettersi in proprio. La T.50 sarà la punta di diamante della produzione della Gordon Murray Automotive, con una tiratura limitata a sole 100 unità. Scopriamola.


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Identikit del bolide

Come indicato dallo stesso Murray, la T.50 è l’erede spirituale della McLaren F1. Da essa riprende lo schema del motore centrale, e la configurazione a tre posti, con il pilota al centro e i due passeggeri ai fianchi. Ma soprattutto vuole essere una vettura dura e pura, senza elettronica, dal peso limitato e tanta prestazione. Niente elettronica, niente modalità elettrica. Guida allo stato puro.

Meccanicamente, dietro alla linea filante e rotondeggiante, troviamo un motore V12 aspirato di soli 4 litri. Il motore è prodotto dalla Cosworth e prende spunto dal V12 BMW che Paul Rosche progettò per la McLaren F1. Il propulsore Cosworth eroga 675 CV, ed ha un limitatore a 12 mila giri. Il propulsore è dotato – sorpresa – di un motogeneratore da 48 V, tipico dei sistemi mild hybrid. Il cambio è un manuale a sei rapporti.

L’aerodinamica è estremamente curata e radicale, in stile Gordon Murray. Accanto ad un fondo piatto ed ad un diffusore funzionali, la vettura sfoggia una ventola attiva di chiara ispirazione BT46B. La ventola è attivabile in sei modalità, ed ha la precisa funzione di gestire il flusso d’aria che scorre sotto all’auto.

Riccardo Trullo
Riccardo Trullo
Aspirante giornalista sportivo e membro orgoglioso della famiglia Periodicodaily. La mia specialità è il motorsport, in particolare la MotoGP ed il panorama americano di NASCAR, IndyCar, IMSA. Non disdegno la F1, campionato che seguo da una vita. E già che ci sono, butto un occhio nel settore delle auto di serie.

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