Un’altra morte per l’applicazione di una legge sull’aborto omicida. Agnieszka aveva 37 anni ed è morta ieri dopo aver abortito due gemelli. Torna lo sciopero delle donne in Polonia per protestare contro una legge assurda che uccide con la scusa di salvare vite.
La storia di Agnieszka
Madre e moglie incinta, lascia 3 bambini che non hanno visto la mamma tornare a casa. Voleva vivere, nessuno si aspettava una tale escalation di problemi. Era nel primo trimestre di una gravidanza di due gemelli. È stata ricoverata all’ospedale provinciale di Czestochowa presso il reparto di ginecologia il 21 dicembre 2021 a causa del peggioramento del dolore addominale e del vomito. Altre volte era stata in ospedale per questi dolori, ma le avevano detto che era una gravidanza gemellare e che il dolore era normale. Durante la sua permanenza in ospedale, le sue condizioni si sono aggravate. È arrivata lì pienamente consapevole, in buone condizioni fisiche e mentali. Attraverso le conversazioni telefoniche, la famiglia ha capito come le sue condizioni peggiorassero giorno per giorno. Secondo la cartella medica il primo gemello è morto il 23 dicembre 2021. Ma la legge polacca non permette la rimozione del feto per salvaguardare l’altro bambino. Hanno aspettato che le funzioni vitali dell’altro gemello si fermassero da sole. Agnieszka ha portato un bambino morto nel suo grembo per altri 7 giorni, fino al 29 dicembre quando è sopraggiunta la morte del secondo dei gemelli. Ma non è stato abbastanza. L’estrazione dei feti è stata fatta due giorni dopo, il 31 dicembre. Per tutto questo tempo, le sono rimasti in grembo corpi in decomposizione. Un tempo interminabile, in cui forse si poteva evitare o curare una sepsi. Non è stato fatto, tuttavia è stato chiamato il sacerdote in tempo per tenere un funerale per i bambini. Agnieszka si è ammalata di sepsi, le sue funzioni vitali peggioravano giorno per giorno a tal punto che nel giro di pochi giorni è diventata un ‘vegetale’ verbale e è passata dalla ginecologia alla neurologia. L’ospedale ha reso i contatti molto difficili, alla famiglia non è stato permesso di visionare la documentazione medica. Purtroppo le sue condizioni, mostrate anche in un video, non le hanno permesso di firmare le autorizzazioni. I medici hanno sostenuto che la cattiva salute di Agnieszka fosse conseguenza della sua dieta. Il 23 gennaio è andata in arresto cardiaco ed è stata rianimata con successo. Il 24 gennaio 2022, lo stato di Agnieszka indicava agonia. La maggior parte degli organi ha smesso di funzionare. È stata trasportata in un altro Ospedale di Blachownia, dove il personale medico si è rivelato abbastanza professionale e disponibile a parlare con la famiglia e a fornire i documenti medici. Solo in quel momento ha potutto sapere cosa è realmente successo. Purtroppo però ieri, il 25 gennaio, la famiglia ha ricevuto una chiamata nel pomeriggio che li informava Agnieszka è morta.
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Lo sciopero delle donne in Polonia
Tutte in piazza oggi, mercoledi 26 gennaio, alle 19. Per protestare contro una legge inumana. Una protesta che va avanti da oltre un anno. Un legge che vede complici di omicidio i politici che l’hanno sostenuta. Le mani sporche di sangue le hanno anche tutti coloro che non hanno detto o fatto nulla. Medici che hanno paura di punizioni e preferiscono non soccorrere una donna e non salvare una vita, quella della mamma, per rispettare la legge che dice di salvaguardare la vita dei feti.
