giovedì, Aprile 25, 2024

Motori vecchi in vendita: gli “highlander” a pistoni

In epoca di downsizing, euro 7 ed elettrificazione, il ciclo di vita di un motore è diventato breve. Un progetto dopo nemmeno dieci anni è già obsoleto, quando in passato potevano durare anche trent’anni. Ma ci sono degli highlander che sfidano il trascorrere del tempo, e resistono nei listini nonostante tutto. Se siete curiosi di conoscere quali sono i motori più vecchi oggi in vendita, questo articolo è quello che fa per voi. Vi forniamo tre esempi di longevità meccanica.

Quali sono i motori più vecchi oggi in vendita?

Il primo esempio viene dalla Francia, dalla Renault. Nel 2001 la casa della Losanga ha lanciato il K9K, un quattro cilindri turbodiesel da 1.5 litri. Il dCi, com’è noto commercialmente, è ancora oggi diffusissimo su molti modelli Renault, Dacia e Nissan, ed è un best seller qui in Italia. Il suo segreto sta nel progetto: fin dalla sua uscita, il K9K si distingueva per le sue soluzioni innovative. Il suo sistema d’iniezione diretta common rail era tra i migliori della sua epoca, tant’è che Renault ha dovuto solo affinarlo per rendere il propulsore compatibile per le normative ecologiche che sono sopraggiunte dopo. Il K9K deriva dalla serie K di propulsori 1.5 diesel e benzina, la cui origine risale agli anni ’90.

Esiste un motore ancora più longevo del Renault K9K: il FIRE 1.2 della Fiat. Il nome FIRE (acronimo di Fully Integrated Robotized Engine) è noto a tutti, ed è una vecchia conoscenza del mercato. Il primo progetto risale addirittura al 1985, quando sull’Autobianchi Y10 è comparso il primo esemplare con una cilindrata di 1.0 litri. La cubatura è poi aumentata a 1.1 litri e poi a 1.2, ma l’architettura di questo quattro cilindri a benzina è rimasta la stessa. Fiat ha anche realizzato una variante di 1.4 litri, sia aspirato che turbo, montata su vari modelli Lancia Ypsilon, Alfa Romeo Mito e sulle Abarth. Il FIRE 1.2 è uscito di produzione nell’agosto 2020, ma sul listino si può ancora acquistare qualche modello con tale unità, con impianto GPL di serie.

L’highlander giapponese

Non ci sono solo unità europee tra i motori più vecchi in vendita. La Mazda ha il suo veterano in gamma, anch’esso a benzina e con quattro cilindri. La casa giapponese ha introdotto nel 2001 la serie L, propulsore con cilindrate da 1.8 a 2.5 litri. È installato su una buona varietà di modelli, dalla Mx-5 ai pick up B-Series, alla Mazda 3, dov’è comparsa anche una versione turbo per la variante sportiva MPS. L’aspirato è particolarmente significativo, perché ha una cilindrata relativamente alta, e soprattutto non ha subito la conversione definitiva alla sovralimentazione. La serie L è destinata a rimanere in listino ancora per un po’, in attesa che prenda piede il rivoluzionario Skyactiv-X, con camera di espansione omogenea.


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Riccardo Trullo
Riccardo Trullo
Aspirante giornalista sportivo e membro orgoglioso della famiglia Periodicodaily. La mia specialità è il motorsport, in particolare la MotoGP ed il panorama americano di NASCAR, IndyCar, IMSA. Non disdegno la F1, campionato che seguo da una vita. E già che ci sono, butto un occhio nel settore delle auto di serie.

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