venerdì, Marzo 29, 2024

Mostra di Badiucao: la Cina rifiuta, ma Brescia accoglie

L’Ambasciata cinese ha invitato il Comune di Brescia a cancellare la mostra dell’artista dissidente Badiucao, fruibile dal prossimo 13 novembre al 13 febbraio 2022. L’Amministrazione decide di non piegarsi alla richiesta.

La mostra di Badiucao

Sul suo profilo Instagram, Badiucao si autodefinisce “artista odiato dal governo cinese e attivista per i diritti umani”. L’artista non si pone problemi a inserire una tale frase, visto che le sue pagine social erano l’unico canale non vagliato dal controllo governativo. Con i suoi post ha diffuso le testimonianze dei cittadini di Wuhan durante il lockdown del 2020. Tra circa un mese, a Brescia, si terrà la sua prima personale internazionale, dal titolo: “La Cina non è vicina. Badiucao – opere di un artista dissidente”. Il percorso espositivo ripercorre tutta la vita artistica dell’artista, fino agli ultimi lavori, nati nel contesto della pandemia. Attraversando le diverse sezioni della mostra, saranno toccati temi come la violazione dei diritti umani, passando per la censura sul tema Covid, la repressione delle rivolte in Myanmar e l’assimilazione culturale forzata degli Uiguri. Attualmente Badiucao vive in esilio in Australia.


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La denuncia dall’Ambasciata cinese

L’accoglimento della mostra da parte del Comune di Brescia non è per nulla piaciuta all’Ambasciata cinese. L’Ufficio Cultura dello stesso ha inviato una comunicazione a Palazzo della Loggia. Stando a quanto riporta il Giornale di Brescia, si legge: “le opere nella mostra sono piene di bugie anti-cinesi, distorcono i fatti, diffondono false informazioni, fuorviano la comprensione del popolo italiano e feriscono gravemente i sentimenti del popolo cinese mettendo in pericolo le relazioni amichevoli tra Cina e Italia”. Da qui la richiesta all’Amministrazione locale di cancellare la mostra di Badiucao, evento di punta del Festival della Pace.

La risposta del Comune di Brescia

L’amministrazione bresciana non si è lasciata intimidire: “La mostra è inserita nel Festival della Pace di Brescia, un evento che pone la nostra città al centro del dibattito che dà spazio, voce, riconoscimento e visibilità al tema dei diritti”. Queste sono le parole contenute nella lettera firmata dal Sindaco Emilio Del Bono e dalla Presidente della Fondazione Brescia Musei Francesca Bazoli. La ragione del rifiuto di sopprimere la mostra di Badiucao sta in questo: “il resoconto giornalistico e la critica sociale fanno da sempre parte dell’arte: gli artisti utilizzano i materiali forniti dalla cronaca per estrarne messaggi perturbanti e sintetici, che possono in questo modo essere anche messi in discussione”. Insomma, in un Paese come il nostro, dove alcuni diritti sembrano essere messi in discussione, qui la libertà di espressione è stata salvagurdata.

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