venerdì, Aprile 19, 2024

Monte Verità: gruppo di pensatori dell’ecologia dell’anima

Il Museo Novecento di Firenze presenta “Monte Verità. Back to nature” la prima mostra in Italia sulla celebre collina dell’utopia. L’anarchico Bakunin Rudolf von Laban, Hugo Ball e Bauhaus Walter Gropius videro nel luogo un ritiro dallo scontro ideologico fra Capitalismo e Comunismo. L’esposizione è in programma dal 19 novembre al 10 aprile 2022.


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Perché una mostra su Monte Verità?

Il luogo era un laboratorio di una nuova cultura, una contro-cultura nata in risposta al conformismo borghese e al pensiero dominante. Curano la mostra il Direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti, Nicoletta Mongini e Chiara Gatti. L’esposizione è articolata in tre tappe che muovono dalle origini filosofiche del Monte, fino allo sviluppo della sua architettura e all’arte della danza. Il percorso affonda nella memoria di un luogo remoto, in cui una comunità di uomini liberi ha dato vita a un paradiso anarchico, un centro magnetico di cultura e spiritualità.

Utopia e pensieri moderni

Allestita negli spazi del chiostro, la mostra narra, con una lunga timeline, cento anni di utopia e ideali, incontri virtuosi e ricerche estetiche. Menti illuminate hanno contribuito a concepire la pratica vegetariana e i bagni di sole della Lebensreform. Sono idee che nascono nella località Svizzera e diventano i princìpi della teosofia e delle espressioni del genio umano. Pensieri comuni che si concretizzano poi attraverso l’esercizio armonico del corpo, la pittura, la poesia. Immagini, testimonianze, ricostruzioni virtuali, oggetti simbolo punteggiano un cenacolo multidisciplinare, culla della controcultura europea.

Film e conferenze per descrivere il fermento di Monte Verità?

Arricchisce la mostra un programma di proiezioni di film, conferenze e presentazioni di libri. Edito per l’evento anche un libro-catalogo sulla storia di Monte Verità con contributi di Sergio Risaliti, Nicoletta Mongini, Chiara Gatti e Luca Scarlini. Il volume è correlato da immagini storiche, progetti e un regesto delle personalità che hanno partecipato al rinnovamento culturale. L’architetto Mario Botta ha definito infatti il comunità di pensatori: «il laboratorio di una tra le più radicali utopie artistiche e sociali dell’epoca». All’alba del Novecento, Monte Verità ha anticipato temi quali l’ecologia dell’abitare e dell’anima. I suoi fondatori sono pionieri del vivere bio e dell’eco friendly, della cultura vegetariana e della cura del corpo in senso naturale. Quindi una straordinaria forza di attualità nutre da allora la storia alle origini di un rapporto rigenerato fra uomo e creato.

Immagine cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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