Monte Bianco: più frane a causa del riscaldamento globale

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Una gigantesca frana si è verificata sulla cima del Monte Bianco, non lontano da Chamonix. Negli ultimi giorni si sono verificate diverse frane, tutte legate al riscaldamento globale. 20.000 metri cubi di roccia si sono riversati nella valle di Chamonix. Un’enorme nube di polvere visibile a chilometri di distanza. La frana che si è verificata mercoledì 23 agosto sull’Aiguille du Midi è particolarmente preoccupante, riporta France 3 Régions, ed è una conseguenza diretta del cambiamento climatico.

Mentre l’ondata di caldo è presente in tutto il sud della Francia, il Monte Bianco, la vetta più alta d’Europa, non è stato risparmiato. Negli ultimi giorni si è registrato un caldo record, che ha provocato lo scioglimento di pezzi della calotta glaciale e importanti cadute di massi. La frana di mercoledì, per quanto spettacolare, è solo l’ultima di una serie di cadute di massi che si protrae da oltre una settimana. Due giorni prima della frana dell’Aiguille du Midi, alcuni escursionisti hanno filmato una grande caduta di massi sul “Couloir du goûter”, un sentiero escursionistico molto frequentato.

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Lunedì 21 agosto, la prefettura dell’Alta Savoia ha invitato alla “grande prudenza” gli utenti della montagna. Secondo il geomorfologo Ludovic Ravanel, intervistato da France 3, questi smottamenti sono una causa diretta del riscaldamento globale. L’aumento delle temperature sta causando lo scioglimento del permafrost, lo spesso strato di ghiaccio all’interno e sotto le montagne che tiene insieme gli strati di terra e roccia. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’accelerazione molto forte di questa erosione ad alta quota, con fenomeni naturali significativi”, spiega Ludovic Ravanel. Se il disgelo del permafrost dovesse accelerare, potrebbe rendere impraticabili alcuni tratti del Monte Bianco.