“La fantasia è un posto dove ci piove dentro“. E’ con queste parole che Italo Calvino inizia la sua quarta lezione americana, quella sulla visibilità. L’autore, si serve di questa frase per descrivere l’uomo come un essere dotato di fantasia, prerogativa fondamentale per vivere a pieno ciò che è la vita, per scoprire e coltivare la propria essenza. A questo concetto, si allaccia la quinta delle sue lezioni americane, nella quale andremo incontro a una nuova consapevolezza. La definizione di molteplicità secondo Italo Calvino.
La molteplicità secondo Italo Calvino parla di noi
Il termine molteplicità, sicuramente richiama alla nostra mente un insieme di cose o di fatti. Questo, è un primo passo importante per comprendere il significato calviniano di questa parola. Non a caso, Italo Calvino sostiene che noi esseri umani, uomini e donne indistintamente, in quanto facenti parti di questa vita, siamo una somma di caratteristiche. Caratteristiche importanti e fondamentali, le quali, anche se spesso sembrano collidere tra di loro, sono in ogni caso vitali.
Per spiegare meglio il concetto di molteplicità, Italo Calvino si rifà a un altro autore della letteratura italiana. Questa volta, non si tratta né di Dante né di Leopardi, bensì di Carlo Emilio Gadda. Gadda, è ben noto come scrittore, tuttavia egli era anche un ingegnere. La sua vita era divisa tra questi due poli: da un lato, la scrittura, considerata da lui come un’assoluta necessità. Dall’altro, la carriera nel campo dell’ingegneria. Ai tempi, in un’epoca nella quale il lavoro era considerato un’esclusiva del genere maschile, il valore dell’uomo era misurato in base al mestiere che egli esercitava.
Di certo, la sua professione d’ingegnere era considerata ben più dignitosa del suo lato da scrittore, visto da molti come una mera perdita di tempo. Eppure, Carlo Emilio Gadda non ci sta. Egli, nonostante continui a lavorare come ingegnere, dedica anima e corpo alla scrittura. Ed è solo grazie a questa sua dualità, che egli potrà definirsi un essere umano realizzato.
La leggerezza secondo Italo Calvino: una lezione attuale
Dalla scrittura alla vita reale
“Qualcuno potrà obiettare che più l’opera tende alla moltiplicazione dei possibili più s’allontana da quell’unicum che è il self di chi scrive, la sincerità interiore, la scoperta della propria verità. Al contrario, rispondo, chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinatoria di esperienze, d’informazioni, di letture, d’immaginazioni? Ogni vita è un’enciclopedia, un inventario d’oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili.”
Calvino, invita chi esercita l’arte della scrittura alla molteplicità. Troppo spesso infatti, l’essere umano tende a possedere una visione unidirezionale della vita. Quante volte, durante i compiti d’italiano in classe, i professori c’intimavano a non andare fuori tema, a rimanere fedeli all’argomento principale? Ebbene, Calvino vuole scardinare questa usanza.
La rapidità secondo Italo Calvino: perdere il filo
Egli sostiene che la scrittura debba essere ricca. Essa deve esprimere la sua piena essenza. Questo però, non è sinonimo di disordine. Dobbiamo infatti ricordare che l’autore esige esattezza, la quale però non è sinonimo d’impeccabilità. Secondo Calvino, è possibile essere vaghi ed esatti.
L’intento delle lezioni americane di Italo Calvino, non è solo quello di sciorinare una serie di dritte per gli aspiranti scrittori. Egli, considera i suoi valori come dei veri e propri auguri per il futuro. La molteplicità, non è dunque esente da ciò. L’autore c’invita alla molteplicità, in quanto solo attraverso di essa possiamo scoprire la vita.
Mettiamo in pratica la molteplicità
Proviamo a guardare la vita come la più grande opportunità che ci sia mai stata donata. Unica e irripetibile. Abbandoniamo gli stereotipi e gli incasellamenti sociali. Ogni essere umano su questa Terra ha infinite possibilità da sperimentare. Sovente, si pensa che ognuno di noi abbia una sola direzione, un unico ruolo in questa vita.
“Io sono nata per fare il medico”. “Io sono nato per fare l’ingegnere”. “Lo sport è tutta la mia vita”. Sbagliato. La vita è fatta di infinite sfumature, non di un solo colore. Cerchiamo di viverla pienamente, lasciando da parte la convinzione che solo un determinato aspetto di essa ci appartenga.