venerdì, Marzo 29, 2024

Moda senza tempo: la mostra al Met di New York

Moda senza tempo: è la mostra che prenderà il via a partire dal 29 orrobre 2020 e si protrarrà sino al 7 febbraio 2020. Teatro dell’esposizione è il Met di New York (Metropolitan Museum of Art’s Costume Institute). L’occasione che si presta all’allestimento di questa mostra è il 150 anniversario dalla fondazione del museo. La mostra sarà aperta al pubblico, che potrà farvi visita in presenza. Posticipata a causa dell’emergenza sanitaria, aprirà finalmente le sue porte agli appassionati del settore. Infatti, in esposizione vi saranno 120 capi pregiati ed unici in se stessi. Ognuno contribuisce a raccontare un pezzo di storia della moda, per un totale di ben un secolo e mezzo. La moda è parte integrante della nostra cultura. Un aspetto da non trascurare, quando si vuole comprendere nel profondo una data epoca.

Moda senza tempo: com’è organizzata la mostra?

Gli abiti in esposizione descrivono lo spirito del tempo cui sono appartenuti. Sono infatti il prodotto di un’epoca che esprime se stessa anche mediante la moda. 120 capi, dal 1870 ad oggi: il racconto di un secolo e mezzo di storia della moda. L’esposizione, fisicamente e scenograficamente, si sviluppa attorno a due grandi orologi. L’idea nasce dal concetto di tempo appartenente alla filosofia di Henri Bergson, dunque si basa sul concetto di durata. Il risultato sperato, ed ottenuto, risiede nel far intendere che ogni abito racchiude in se passato, presente e futuro, producendo associazioni temporali. La voce narrante, che accompagnerà il visitatore nel corso della visita è quella di Virginia Woolf. Le citazioni riguardo la natura del tempo sono lette da attrici note al grande pubblico: Nicole Kidman, Julianne Moore e Meryl Streep. Tutte e tre protagoniste del film “The hours”, tratto dal romanzo di Michael Cunningham.

Gli abiti di “About time

La mostra, sponsorizzata da Louis Vuitton, è curata da Andrew Bolton, curatore capo del Metropolitan. I capi esposti provengono dalle collezioni già appartenenti al Met. Tra essi prevalgono il bianco ed il nero, che esprimono un contrasto netto, in linea con lo spirito dell’epoca in corso. Simboleggia altresì l’insieme delle numerose polemiche che hanno preceduto l’ufficializzazione della mostra “Moda senza tempo“. In particolare, un secondo significato legato a questa scelta, risiede nell’ormai innegabile, ed intrinseco, razzismo nel mondo della moda. In occasione di questa esposizione, solamente 16 stilisti rappresentati, su 120, erano di colore. Con la modifica apportata da Bolton, il numero è poi salito a quota 21. Tra i capi che spiccano risulta un tubino nero, appartenente alla stilista Virgil Abloh, su cui campeggia la scritta “Little Black Dress“. Capo abbinato all’immancabile, classico tubino nero di Coco Chanel.

Nicolas Ghesquière e i capi della sincronia

Nicolas Ghesquière, direttore creativo di Louis Vuitton, in merito alla riuscita organizzazione della mostra “About time”, dichiara “La pausa imposta dalla pandemia ci ha fatto riflettere su dove siamo e dove andiamo“. Lo stilista, tre anni fa, disegnò uno dei capi della sincronia. Si tratta di una giacca ricamata, che si indossa con short atletici ed ai piedi un paio di sneakers. Il capo di Ghesquière è abbinato ad una giacca da cavallo risalente al 1902, opera di Morin Blossier per la regina Alexandra, moglie del re Edoardo VII.

Un percorso sensoriale, quello esposto al Met di New York, in cui perdersi e lasciarsi trasportare dal potere dell’immaginazione. Gli abiti evocano il passato, fornendone una testimonianza, lasciano traccia del presente ed infine, fanno immaginare il futuro.

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