Moda oggi: una nuova frontiera della comunicazione

0
1595
Moda oggi

Moda oggi: cos’è cambiato oggi nel mondo della moda e nei mezzi di cui si serve per veicolare i propri messaggi? La lista è piuttosto lunga. Basti pensare alle conseguenze del periodo in corso, con le privazioni, le rinunce e il divieto di convivialità. La moda, infondo, è da sempre, unione ma al contempo diversificazione. Si tratta di un universo ricco di sfumature, il cui insieme è reso da una moltitudine di sfaccettature. Incanalare questo universo in un vettore comunicativo, al fine di diffonderne il pensiero, è tra gli scopi principali del settore.

Moda oggi: cos’è cambiato?

Il mezzo tradizionale tramite cui dare voce al proprio spirito comunicativo, sono i défilé. Un pubblico ansioso di osservare gli abiti sfilare indosso a modelle e modelli, l’adrenalina dei fashion show dal vivo. Uno stuolo di giornalisti e fotografi, pronti a catturarne l’essenza. Allo stato attuale, nulla di tutto questo è più possibile. Il ricordo è nitido e suscita non poca nostalgia. Eppure, come dimostrato in più occasioni, la moda non si arrende. I mezzi di comunicazione concedono una serie di alternative allettanti. Le maisons non si sono certo tirate indietro ed hanno sperimentato una nuova frontiera della comunicazione. In particolar modo, molti stilisti hanno optato per la fusione tra le arti. L’ispirazione viene dall’amore per l’arte e la cultura che spesso si sposano alla moda. Le creazioni degli stilisti, la filosofia che vi è alle spalle, non è altro che arte. Opere d’arte da indossare, quadri in movimento o come dir si voglia.

La danza, la musica e la storia divengono così una cornice funzionale che getta nuova luce sul modo di comunicare, nel campo della moda.

Da Hermès a Dries Van Noten: la nuova comunicazione di oggi

La momentanea sospensione delle passerelle fisiche ha spinto alla ricerca di soluzioni alternative. Ed è così che la moda conosce, quali nuovi mezzi comunicativi, la danza, la musica ed il colore. Se ci si deve privare dell’emozione dello show live, allora si compensa la mancanza puntando sul potere del “visual”. L’arte di saper trasmettere emozioni a livello visuale è uno strumento comunicativo molto potente. La creazione di performances in cui gli abiti possano essere ammirati in movimento, secondo un dinamismo più attivo rispetto a quello concesso dal classico défilé, è un asso nella manica. Sulla scia di questa intuizione vincente, Hermès, ad esempio, presenta alla Parigi Fashion Week un video in cui integra moda, danza e movimento.

Filmato da Sébastien Lifshitz, inscena il connubio tra la sfilata tradizionale, ambientata a Parigi, insieme a due coreografie. Una in introduzione, da New York, l’altra in conclusione, da Shanghai. Si tratta di una novità che esprime energia e un nuovo modo di guardare le cose. Un armonioso flusso di continuità. Un progetto ambizioso, che si traduce nella visione di donne avvolte da pelle e denim di giorno, per scivolare in lunghi abiti di seta, la sera.

Moda oggi: si esplorano nuovi mezzi comunicativi

Un altro esponente attivo in tal senso è Dries Van Noten, ritenuto essere uno degli stilisti più “cerebrali” del secolo. Uno stile eccentrico ed audace, che non lascia mai nulla al caso. Il suo è un progetto di ampie dimensioni, collabora infatti con una squadra di ben quarantasette performer. “Reclutati” tra i corpi di ballo più autorevoli in Europa, si esibiscono in una danza raffinata ed elegante, accentuando la sinuosità e l’armonia delle forme delle creazioni in mostra. Il video di presentazione è ambientato in uno scenario scuro, impalpabile, in cui le emozioni più disparate prendono forma. Evoca così un turbinio di sensazioni, che accompagna il défilé, suscitando differenti stati d’animo.

Jonathan Anderson e il potere dei colori

Jonathan Anderson invece, dal canto suo, per Loewe, punta sul potere del colore parlando di una “terapia dei colori“. Sfrutta l’emozione scaturita dalle tonalità vivaci, sature ed energiche. Inoltre, contrariamente a molti colleghi, opta per un mezzo di diffusione differente. Infatti, non realizza un video bensì un vero e proprio giornale distribuito come inserto dei quotidiani più noti, ed acquistati.