Una ragazza di ventuno anni, è stata denunciata dalla polizia per occultamento di cadavere e per l’interruzione di gravidanza fuori dai termini previsti per legge.
La ragazza si era recata all’Ospedale San Raffaele di Milano con una seria emorragia in corso. I medici che l’hanno soccorsa, avendo intuito che l’emorragia fosse dovuta ad un aborto, hanno avvisato tempestivamente le forze dell’ordine.
Gli agenti, perquisendo l’abitazione della giovane di origine filippine, convivente con i genitori in via Mamiani a Milano, hanno trovato il feto partorito solo poche ore prima.
Adesso è stata denunciata per occultamento di cadavere e e per l’articolo 19 della legge 194, che punisce chiunque causi un’interruzione volontaria di gravidanza.
Un accadimento aberrante e similare si era già verificato solo una settimana fa nel centro di accoglienza per migranti di Auletta (Salerno) che ospita minori e donne.
La ragazza, venticiquenne di nazionalità nigeriana, denunciata in stato di libertà, è accusata di infanticidio ed occultamento di cadavere.
Quest’ultima aveva partorito un un feto di circa 25 settimane, e lo aveva avvolto in un telo coperto da un secchio.
Alcuni ospiti della struttura avevano dato l’allarme dopo aver visto delle copiose macchie di sangue .
La ragazza era stata trasportata al vicino Ospedale di Polla dove è stato accertato l’avvenuto parto.