giovedì, Aprile 18, 2024

Michail Michailov e There You Are per il Padiglione Bulgaria

Il Ministero della Cultura della Repubblica di Bulgaria e la Galleria nazionale annunciano la partecipazione alla 59a Biennale di Venezia. L’inaugurazione del progetto There You Are di Michail Michailov, curato da Irina Batkova, è in programma venerdì 22 aprile dalle 15 alle 18.


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Cosa ha pensato per la Biennale di Venezia Michail Michailov?

Michailov è un artista che opera con diversi mezzi, performance, disegni, video, sculture, installazioni con cui crea territori di meditazione dove lo spettatore comprende aspetti impensati dell’esistenza. Il progetto There You Are esplora la dimensione dello Spazio Ravà per ridisegnarne i dettagli visibili e invisibili che compongono l’area espositiva. Un’idea che si inserisce nel contesto del corpo e del suo rapporto con la zona vitale. Seguendo la geometria delle stanze, i mobili montati lungo le pareti, così come gli elementi architettonici, conquista l’ambiente. Colloca i disegni della serie Dust to Dust in oggetti tridimensionali simili agli arredi per forma e proporzioni, la cui presenza rende il padiglione sia minimalista che assurdo.

Dust to Dust

La serie, iniziata dall’artista 8 anni fa, ha vinto il primo premio alla mostra Drawing Now di Parigi nel 2018. Michailov spiega il suo interesse di ricerca per le tracce dell’esistenza umana raffigurate nei lavori. “Dipingo la polvere, le macchie, le particelle di plastica inutili e la muffa che si accumulano nel mio studio. Cose causate sia dalla mia stessa esistenza sia da quella delle persone intorno a me. Tutte cose che vorremmo non vedere e preferiamo rimuovere o nascondere. Il processo di disegnare richiede quasi il tempo necessario affinché il materiale si crei da solo. Mi rendo conto di quanto sia relativa la nostra risposta. Altrettanto relativo è lo sguardo dell’osservatore che spesso, osservando i miei quadri, difficilmente distingue tra la polvere reale e la polvere dipinta”. Il metodo di tracciamento dell’accumulo quotidiano, non così visibile, di materiali da eliminare misura simbolicamente il tempo trascorso in una vita.

Michail Michailov e la curatrice

Nato nel 1978 a Veliko Tarnovo, Bulgaria, vive e lavora a Vienna e Parigi. Dopo aver studiato Arte, ha collaborato per alcuni anni col gruppo artistico Gelitin. Sfrutta la sua formazione classica in Belle Arti come base per un opera critica, sperimentale e basata sui processi, esplorando i temi attorno agli ideali di perfezione e alle questioni dell’esistenza. Irina Batkova è una poetessa e curatrice indipendente, vive e lavora a Sofia. Le sue aree di ricerca si concentrano all’incrocio tra arte contemporanea e design, architettura, performance, video e pratiche dei nuovi media. Ha curato le mostre: all’Arsenale di Sofia, Museo di arte contemporanea, il Museo statale di arte orientale di Mosca, Cisterna Basilica a Istanbul. Inoltre, ha fornito consulenza a The Ancient Baths Center for contemporary art a Plovdiv, Künstlerhaus di Vienna. È la fondatrice e curatrice di Art Project Depot, piattaforma per le arti e la cultura contemporanea.

There You Are

I corpi bianchi geometrici, simili a piedistalli da museo su cui sono agganciati spazzole, manici di scopa e pezzi di aspirapolveri mantengono lo spazio di There You Are in una tensione continua di presenza e assenza. La sporcizia virtuosamente dipinta e trasformata in un’opera d’arte e le sculture surrealistiche costruiscono la ricerca metaforica incessante del senso del trascorrere della quotidianità. I tenui accenti di colore dei rifiuti raffigurati sono presentati nel mezzo del colore bianco, elemento predominante delle mostre di Michail Michailov. Il camice medico, caratteristico delle sue esibizioni, spersonalizza il corpo mentre i gesti dell’autore generalmente nascondono il suo volto, parte dell’identità umana. Così lui stesso diventa solo un elemento di un macrocosmo di nascita e morte, in cui, limitati dal tempo dell’esistenza, non possiamo ottenere risposte alle innumerevoli domande.

Just Keep on Going e Headspacing

L’idea della ripetizione senza inizio e fine è incorporata nella serie visiva presentata parzialmente nell’esposizione. Sono mostrate azioni cicliche il cui senso si nasconde nel movimento stesso e non nel risultato finale. Catturano l’interazione dell’artista con un ambiente di vita distopico immaginario e il suo costante sforzo per dominarlo. La finestra più grande dello Spazio Ravà con una piacevole vista sul giardino in There You Are, è nascosta dall’installazione Headspacing. Si tratta di una struttura che permette solo una visuale dall’esterno verso l’interno attraverso un’apposita apertura in cui l’osservatore deve appoggiare la testa.

La performance di apertura

L’unico modo per l’artista di far parte fisicamente della propria mostra è durante l’esibizione, all’apertura dello spazio espositivo. La sua visione attraverso Headspacing rappresenta simbolicamente la sua riflessione sullo spazio appena creato pieno di figure mentali. L’indagine è alla base del ponte fenomenologico che ci permette di passare dall’interpretazione di un particolare lavoro alla ricerca della verità ontologica fondamento dell’impulso della creazione dell’arte. Il Padiglione alla Biennale di Venezia è realizzato dal Ministero della Cultura della Bulgaria ed è prodotto dalla Galleria nazionale dello Stato dell’Est Europa.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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