Meteo due settimane micidiali di Cicloni vaganti

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Meteo prossime due settimane micidiali Cicloni vaganti. Sguardo al Sahara. Evoluzione meteo che va stravolgersi. Inizia la fase dell’autunno che sfrutta masse d’aria tropicale.

L’evoluzione meteo delle prossime due settimane micidiali si complica parecchio, in quanto nell’estremo nord Europa andrà a formarsi un’area di alta pressione che spingerà masse d’aria fredda verso le Isole Britanniche, ma allo stesso tempo, una linea di convergenza attiverà masse d’aria instabili che tenderanno a vagare dall’Oceano Atlantico verso la Penisola iberica, l’Europa centrale e parte dell’Italia.

Questi sono i primi segnali dell’autunno, di una rottura della stagione estiva con caratteristiche che sfrutteranno ampiamente la presenza di condizioni tropicali nel Mar Mediterraneo e le prossime due settimane saranno micidiali. Abbiamo suggerito di dare uno sguardo verso il Sahara, in quanto l’anticiclone africano continuerà a dare sbuffi d’aria molto calda su gran parte del Mediterraneo, ma non rovente, dove per buona parte del periodo la temperatura, soprattutto delle terre emerse, e senz’altro quella delle acque, sarà superiore alla media.

Dalle cartine che indicano le anomalie della pressione atmosferica in quota (ne vediamo una del Centro Meteo Americano) vengono prese in considerazione soprattutto quelle a 500 hPa, e osserviamo con i colori che vanno dall’azzurro e poi verso il viola, anomalie negative, quindi aree di bassa pressione in quota.

Si tratta di sistemi di bassa pressione semi autonomi che vengono chiamati goccia d’aria fredda in quota. Ed ecco che una serie di gocce d’aria fredda in quota tenderanno a vagare dall’Oceano Atlantico verso la Penisola Iberica, l’Europa centrale e poi verso la Russia. Ed ecco che l’Italia settentrionale soprattutto, ed in minor misura quella centrale saranno coinvolte da queste gocce d’aria fredda.

I modelli matematici di previsione in questa fase vanno osservati in una visione d’insieme, curando l’attenzione in particolare a queste gocce d’aria fredda. In questa stagione, i giochi cominciano con l’instabilità atmosferica a 500 hPa soprattutto, ed ecco che con il transito di queste gocce d’aria fredda avremo situazioni di temporaneo acuto maltempo.

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A questo punto mettiamo in pratica l’esperienza che abbiamo acquisito questi anni, dove con l’osservazione dei cambiamenti climatici su piccola scala, abbiamo confezionato degli schemi di comportamento dell’atmosfera in determinate condizioni.

Ciò ci induce a ipotizzare che durante il transito di queste gocce d’aria fredda, soprattutto sul bacino più occidentale del Mediterraneo, a partire dalle Isole Baleari, verso il Mare di Corsica, il Mar ligure, forse propaggini del Mare di Sardegna, si potranno formare aree nuvolose con il rischio di temporali di una certa rilevanza.

Questa sarebbe, sempre secondo tali schemi indicati prima, ormai convalidati da eventi accaduti in questi anni, la situazione ideale per lo scoppio di piccole bombe meteo, ovvero quelle aree temporalesche vaganti in mare aperto, che soprattutto all’inizio autunno, se viste dal satellite hanno una figura sferica, che degenerano in piccole tempeste. Queste mettono in difficoltà le piccole imbarcazioni perché foriere di grave maltempo, con i classici downburst (quelli che visti sulla terraferma vengono chiamati da giornali trombe d’aria), trombe marine, torrenziali e tempeste elettriche.

Tuttavia, non è la situazione meteo ideale per avviare le grandi piogge autunnali per l’Italia. Se piogge ci saranno, nella penisola e le Isole Maggiori, saranno distribuite con estrema irregolarità nel tempo e nello spazio. Invece molta pioggia potrebbe cadere sulla regione alpina e prealpina, e le aree a nord del fiume Po.

Con il transito di queste gocce d’aria fredda, alcune potrebbero essere veramente rilevanti, e saranno alimentate da masse d’aria molto diverse tra loro. Abbiamo citato all’inizio dell’articolo l’aria fredda proveniente dalle regioni polari che transiterà attraverso le Isole Britanniche, e poi il caldo dell’anticiclone africano che si spingerà verso nord. In merito alle ondate di calore, queste potrebbero ancora colpire in maniera rilevante le regioni meridionali italiane e la Sicilia, più parzialmente la Sardegna.

Fonte Meteo Giornale