Meloni: FdI non voterà la fiducia a Mario Draghi

La leader di Fratelli di Italia ha dichiarato che non voterà la fiducia a Mario Draghi. Al massimo ci sarà un’astensione

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Giorgia Meloni

Al termine del colloquio con il premier incaricato Mario Draghi, la leader di FdI Giorgia Meloni ha dichiarato che il suo partito non voterà la fiducia, al massimo ci sarà un’astensione. Per la Meloni l’unica via possibile è quella di ridare la parola agli italiani attraverso il voto.

Cosa ha detto Giorgia Meloni?

Al termine del colloquio a Montecitorio con il premier incaricato Mario Draghi, la leader di Fratelli di Italia Giorgia Meloni ha dichiarato che il suo partito è il primo, e forse l’unico, che voterà no alla fiducia a Draghi. Meloni ha affermato che al massimo ci sarà un’astensione. Inoltre, secondo lei, l’unica soluzione alla crisi di governo è ridare la parola agli italiani attraverso il voto.  Meloni ha dichiarato: “Abbiamo ribadito a Draghi che Fratelli d’Italia non voterà la fiducia al suo governo. Questa scelta non ha a che fare con un pregiudizio nei suoi confronti, ma l’Italia non è una democrazia di serie B”.

Poi ha affermato: “Non entreremo mai in un governo con Pd, Renzi o M5S ma siamo disposti a dare una mano per il bene dell’Italia. Ho detto a Draghi che Fdi dirà no alla fiducia perché servono le elezioni e un nuovo parlamento. Servono un esecutivo coeso e una visione chiara, impossibili in un parlamento balcanizzato e una maggioranza composta dagli stessi che hanno portato il Paese al disastro. Abbiamo detto al presidente incaricato che tuttavia le nostre proposte non mancheranno”.

Parlando dei suoi colleghi del centrodestra, che hanno un’idea differente, afferma: “Sull’alleanza di centrodestra vedremo come finirà. Ci siamo divisi molte volte alla fine abbiamo sempre ricostruito. Possiamo dare una maggioranza assieme, posso non condividere ma non giudico gli altri”.

Giorgia Meloni vs Mario Draghi

Giorgia Meloni è leader di un partito che ha come primo obiettivo la sovranità e la lotta all’Unione Europea. Per questo non può sopportare l’idea che l’Italia abbia un premier che rappresenti proprio l’UE. La rivalità della Meloni con Draghi inizia nel 2015, anno in cui la leader di FdI lancia il guanto di sfida al banchiere alle primarie di centrodestra. Meloni aveva detto: “Non credo sia suo interesse, ma se vuole scendere in campo spinto da Berlusconi ci confronteremo sui contenuti. Lui difenderà l’Europa dei grandi capitali e delle banche, noi l’Italia delle partite IVA, degli artigiani, dei professionisti e di tutti coloro che pur meritando di volare restano schiacciati al suolo dall’arroganza del potere finanziario ben rappresentato da Draghi”.

L’anno successivo Meloni si scaglia, in un post su Facebook, contro il figlio di Mario Draghi, Giacomo. Aveva scritto: “Volevate un altro motivo per dire basta all’Euro dei banchieri, usurai e lobbisti? Eccolo: Giacomo Draghi – il figlio di Mario Draghi presidente della BCE che decide la politica monetaria dell’eurozona – lavora per la banca d’affari Morgan Stanley e specula sui Bond e sull’andamento dei tassi. Cioè specula e guadagna in base alle decisioni prese dal padre. Mario Draghi ha detto che non c’è niente di strano. Ma veramente questa gente ci prende tutti per scemi? L’Europa vive una crisi profonda, cresce la povertà, cresce la disoccupazione, ma per i tecnocrati e gli affaristi le cose vanno sempre alla grande. Riprendiamoci la nostra sovranità e la nostra libertà, prima che questa sanguisuga ci tolgano l’ultima goccia di sangue”.

Per la leader di FdI Draghi rappresenta l’élite

Insomma, il nome di Draghi fa venire il mal di testa alla Meloni. Per la leader di FdI Draghi è solo un rappresentante dell’élite mentre lei rappresenta il popolo. Per la Meloni non sembra importare se Draghi possa essere colui che salverà l’Italia, l’importante è non perdere i suoi consensi tra i populisti di destra, gli estremisti e il sostegno del suo amico Steve Bannon.


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