MELAnconico presentimento: che il frutto del peccato non sia il pomo?

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Il pomo

Abbiamo sempre creduto che il frutto del “peccato” ricondotto alle scare scritture fosse un pomo. Tale convinzione si è radicata sempre di più nel nostro essere, tanto, da ricondurre la sporgenza ossea maschile della gola ad esso. Ma se così non fosse?

Il pomo è davvero il frutto del peccato?

Le nostre credenze riconducono il frutto del “peccato” ad una mela. Da questo si evince anche la fantomatica leggenda per la quale, Adamo, si strozzò con un pezzettino di tale frutto, dando origine al “pomo d’Adamo”, la sporgenza ossea tipica maschile. Ma stando a ciò che il rabbino Ari Zivotofsky ci suggerisce, nella Sacra Scrittura ebraica, non c’è alcun accenno alla tipologia di frutto. Evento è descritto in modo dettagliato, m mancherebbe il dato principale che pare, non sia il pomo. Tale è descritto come il frutto derivante dall’albero della conoscenza, nel quale un serpente tenta Eva a mangiare il frutto del peccato e, convincerà pure Adamo a farlo, in un primo momento di titubanza. Non esiste un’identificazione chiara di ciò di cui loro, contro il volere di Dio, si cibano.


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Dalle Sacre Scritture ebraiche

Nelle Sacre Scritture ebraiche si definisce “peri” il nome generico del frutto, ma non compare mai quello di “tapuach” ovvero tale che definirebbe il senso italianizzato della parola mela. Nella storia degli esperti della Bibbia, ovvero i Rabbini, non si fa mai riferimento a tale tipologia di frutto. Sebbene gli stessi hanno azzardato un’ipotesi che viaggia sulla logicità e sulla supposizione piuttosto che su di un chiaro cenno. Essendosi Adamo ed Eva vestiti di foglie di fico, la probabilità che lo stesso frutto appartenesse alla pianta è alta. Ma non si ferma qui la ricerca e, molte ipotesi sono state varate: esiste quella del grano, parola ebraica “chitah” molto simile alla parola peccato “cheit”. Analizzando poi la coltura del Medio Oriente, la mela non risulterebbe neppure un frutto presente in tali terre, quindi, le nostre concretezze perderebbero via via campo.