Drammatica la testimonianza di Nicolò Govoni, fondatore di Still I Rise: «l’inverno in Siria è l’inferno in Terra» Un’ondata di forte maltempo ha travolto il Medio Oriente negli ultimi giorni, portando anche neve e gelo in molte zone.
Estremamente abbondanti le nevicate che hanno raggiunto la Turchia, dove la neve ha imbiancato anche Istanbul e ha fatto registrare accumuli eccezionali nelle zone più interne del Paese.
With the snow is even more fascinating Istanbul!!! pic.twitter.com/kESkEbkUbz
— Benedetto (@benedettofra70) January 16, 2021
In alcune zone la situazione è particolarmente critica. È emergenza in particolare nelle aree della Siria già devastate dalla tragedia della guerra: neve e gelo hanno colpito duramente anche i campi profughi del Paese, rendendo ancora più drammatiche le condizioni dei loro abitanti.
A lanciare l’allarme anche l’italiano Nicolò Govoni, Presidente della non-profit Still I Rise, che ha fatto sapere che, per la prima volta dalla sua fondazione, è stato necessario chiudere la scuola gestita dall’organizzazione.
«La situazione nei campi ha raggiunto il punto di rottura», scrive Govoni: «bufere di neve e acquazzoni gelidi. Temperature sotto lo zero. Campi inondati. 41 mila persone colpite dalle intemperie, oltre 4000 tende danneggiate. Un bambino morto schiacciato quando la sua tenda battuta dalle piogge gli è crollata addosso».
«L’inverno in Siria è l’inferno in Terra», commenta:
Il maltempo ha imposto la chiusura della nostra Scuola in Siria. È la prima volta in assoluto. La situazione nei campi…
Pubblicato da Nicolò Govoni su Giovedì 21 gennaio 2021