Medici cinesi rimproverano: “Troppa gente in giro”

L’arrivo della delegazione cinese qualche giorno fa a Fiumicino con una scorta di materiale sanitario, ha dato una lieve speranza all’Italia nella sua lotta contro il coronavirus. Tuttavia, dai medici cinesi attualmente ospiti a Roma è arrivato un rimprovero sui comportamenti degli italiani: c’è ancora troppa gente in giro. A dichiararlo sono Liang Zongan e Xiao Ning, il primo professore di medicina polmonare all’ospedale di Sichuan e il secondo vicedirettore dell’Istituto Nazionale delle malattie parassitarie e del centro nazionale per la prevenzione. “Da quanto abbiamo potuto vedere fino ad ora e in base alla nostra esperienza” hanno dichiarato i due esperti cinesi ai media “per strada ci sono ancora troppe persone e comportamenti da migliorare”.

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I soccorsi dalla Cina

Liang Zongan e Xiao Ning sono due dei medici cinesi esperti in coronavirus atterrati due sere fa a Fiumicino, insieme a un carico di nove bancali contenenti ventilatori, materiali per la respirazione meccanica, elettrocardiografi, decine di migliaia di mascherine e altri dispositivi sanitari che in Cina sono stati utili per combattere la diffusione e il trattamento del virus Covid-19. La delegazione di medici cinesi e di volontari della croce rossa cinese, arrivata in soccorso dell’Italia, diventata oggi il Paese con il maggior numero di contagi, è stata accolta dall’ambasciatore cinese Li Junhua. Ieri i due medici cinesi hanno fatto visita alla Croce Rossa di Via Ramazzini insieme all’ambasciatore, al ministro degli esteri Luigi Di Maio e al presidente Cri Francesco Rocca.

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I medici cinesi rimproverano: troppa gente in giro

Sono bastate 24 ore nella capitale per far pensare ai medici cinesi che non siamo ancora troppo prudenti per contenere il contagio. Sono in corso confronti con medici e istituti sanitari italiani per valutare come muoversi. “In questi primi giorni di permanenza nella capitale” hanno spiegato Zongan e Ning “ci confronteremo con medici, ricercatori e infermieri dei diversi ospedali della città. Poi andremo al Nord”. Intanto, però, dai medici cinesi arriva un rimprovero: “In base alle prime valutazioni, ci sono atteggiamenti da migliorar: non tutti coloro che stiamo vedendo in strada portano le mascherine o le portano in maniera corretta. Bisogna poi aprire le finestre per evitare assembramenti”. Sono misure necessarie e fondamentali per uscire da questo stato di allerta. “Solo se tutti rispetteranno in maniera rigorosa queste indicazioni” hanno concluso i due esperti cinesi “il 3 aprile se ne potrebbe uscire”.

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A Wuhuan, dove ha avuto origine il primo focolaio di Covid-19, oggi i nuovi contagi sono stati solo 4, il minimo storico da quando è iniziata l’epidemia di coronavirus. In Cina sono stati necessari quasi 70 giorni tra incertezze, isolamenti, quarantene e restrizioni imposte dal governo per uscire dall’emergenza. I moniti degli esperti arrivati appositamente per aiutare l’Italia, quindi, andrebbero tenuti di conto, perché sono la testimonianza di un Paese che con mille difficoltà sta iniziando a uscire dallo stato d’emergenza, mentre sempre più Paesi europei stanno prendendo provvedimenti solo adesso che l’epidemia sta avanzando.

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