Meccanismo Europeo di Stabilità: la verità sui benefici e le paure

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Meccanismo Europeo di Stabilità

Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è un fondo, dove tutti gli stati appartenenti all’Unione Europea versano del denaro. Quindi praticamente, nel caso dell’Italia, andrebbe a dare soldi al fondo, per poi chiederli al momento di difficoltà.

Il 30 novembre 2020 accordo definitivo tra i ministri sulla riforma del funzionamento del fondo salva-Stati. Ovvero condizioni di attivazione del meccanismo originario per finanziare Paesi sull’orlo della bancarotta e non della linea di credito pensata per la pandemia. Lo strumento senza condizioni rappresenta un meccanismo straordinario per la crisi da epidemia. Chiaramente una cosa diversa dal fondo così come è stato strutturato all’origine.

Backstop per salvare le banche

Ricordiamo che dopo le varie riforme del Meccanismo Europeo di Stabilità si è giunti ad approvare una rete di sicurezza finanziaria per le banche. Ovvero utilizzare le risorse del MES come fondo per le risoluzioni bancarie. Il Fondo di Risoluzione unico è alimentato solo dalle banche. Ma se si presentasse una crisi particolarmente grave, ora potrebbe chiedere aiuto al Mes se non avesse mezzi sufficienti per intervenire. Una sorta di paracadute nel paracadute chiamato meccanismo del backstop.

Ad oggi il Meccanismo Europeo di Stabilità ha salvato Cipro, Spagna e Grecia. L’Italia è una delle maggiori sostenitrici del fondo salva-Stati (rappresentata da un 17%). Ma proprio in Italia sono esplose così tante polemiche, prima sulle ipotesi di riforma e poi durante l’emergenza COVID-19.

Condizioni del Meccanismo Europeo di Stabilità

I Paesi UE potranno utilizzare questa flessibilità soltanto per finanziare le spese sanitarie riguardanti il coronavirus. O per sostenere i costi di prevenzione e cura della malattia. In pratica il MES sarà senza condizioni, ma solo per le spese mediche riguardanti l’emergenza COVID-19. Il fondo sarà comunque accessibile anche per forme di sostegno economico, ma in quel caso scatterà la condizionalità. Ogni stato membro dell’eurozona potrà richiedere un prestito pari al 2 per cento del suo PIL per coprire le spese sanitarie dirette o indirette in risposta all’emergenza COVID-19. Il MES concederà quindi al paese in questione un prestito che andrà rimborsato in dieci anni e che sarà considerato un debito ‘senior’. Ovvero nel caso del fallimento del paese che ne fa richiesta, dovrà essere rimborsato in maniera prioritaria rispetto al resto del debito pubblico.

Benefici e paure del Meccanismo Europeo di Stabilità

I benefici per l’Italia però appaiono meno sostanziosi di quanto si dica. I 36 miliardi della linea di credito del Meccanismo Europeo di Stabilità rappresentano soltanto quasi il debito nostro che il Tesoro emette in un mese. Per arrivare a 400 miliardi di euro ogni anno. Ma in tanti dichiarano che il MES porterebbe un risparmio di 600 milioni di euro. Questa affermazione però andrebbe rapportata ai circa 70-80 miliardi di euro che lo stato spende ogni anno in spesa per interessi. Una goccia in un mare!

Inoltre ricorrere a questa linea di credito, da soli, rischia di attirare le attenzioni degli investitori. Questi ultimi potrebbero domandarsi come mai il paese in questione sia l’unico a utilizzare questa linea di credito. Forse i suoi conti pubblici sono meno solidi di quanto appaiano? Con l’avanzare di questa domanda, impauriti, potrebbero chiedere in cambio un interesse maggiore per continuare a prestare soldi. Si chiama effetto ‘stigma‘. Il risparmio sugli interessi concesso dal MES sarebbe compensato dall’aumento dei tassi sui titoli di stato.

Come se non bastasse, un prestito senior con un tasso di interesse inferiore a quello di mercato, causerà un rialzo del costo di emettere debito subordinato (si tratta di un debito che in caso di insolvenza va rimborsato successivamente ai debiti Senior ovvero privilegiati). In sostanza ogni rischio si paga. E il rischio è che per risparmiare alcune decine di milioni di euro l’anno il costo di tutto il resto del debito aumenti al punto tale di rendere inutile l’utilizzo del MES già sottoscritto.

La linea di credito del Meccanismo Europeo di Stabilità è disponibile fino al 31 dicembre 2022. Dal giorno dopo della sottoscrizione dell’accordo la Commissione ha pieno diritto di preparare le valigie per trasferirsi a Palazzo Chigi per vigilare sugli investimenti. Basterà una valutazione di negativa della sostenibilità del debito per l’Italia. Scatterebbe subito il programma di aggiustamento macroeconomico. È bene ricordare che la valutazione di sostenibilità sarà positiva solo se accetteremo di sottoporre l’Italia a una cura ‘greca’ con +3% nel bilancio di ogni anno.