Il termometro del mercato dell’arte segna un aumento della temperatura per la corrente dell’Espressionismo tedesco. Infatti, l’1 dicembre la casa d’aste berlinese Grisenbach metterà in vendita Autoritratto giallo-rosa di Max Beckmann. Il dipinto è valutato a 20-30 milioni €, la più alta stima per un’opera del pittore.
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Come ha vissuto il Nazismo Max Beckmann?
All’avvento del regime di Adolf Hitler il pittore (1884-1950) aveva acquisito in Germania una certa notorietà. Infatti, era apprezzato sia da collezionisti privati che istituzioni e i commercianti non faticavano a vendere i suoi lavori. Tuttavia i nazisti hanno definito la sua arte degenerata e rimosso le opere dai musei nel 1937. Trovatosi ostacolato e minacciato, ha deciso di trasferirsi a Amsterdam nel 1940. In Olanda non rischiava la deportazione e la povertà e ha avviato quindi una produzione prolifica: un terzo dei dipinti di Beckmann risale al periodo. Infatti ha realizza l’opera che andrà all’asta.
Autoritratto in giallo-rosa
Il dipinto si differenzia dagli altri del periodo per i colori più solari. L’abito che indossa, forse una vestaglia, è bordato di pelliccia brillante. Una luce soffusa illumina la figura dell’artista che tiene le braccia incrociate. Crea però delle ombre sul volto, soprattutto nella parte destra. L’esperto della casa d’aste Grisebach ha spiegato che Max ha regalato l’autoritratto alla moglie Mathilde, detta Quappi, che lo conservò fino alla sua morte nel 1986. Quindi è anche una testimonianza della storia loro d’amore. L’opera era in una collezione privata svizzera e è mostrata al pubblico solo alla metà degli anni 1990.
La vendita del dipinto di Max Beckmann
Collezioni private, musei e altre istituzioni in tutto il mondo hanno espresso interesse per l’acquisizione del dipinto. Il suo significato storico e sociale ha fatto impennare il valore, in mezzo a un mercato dell’arte tedesco in forte espansione. Infatti trae profitto dai problemi di Brexit.