Maurizio Gucci, la vita di un imprenditore finita in tragedia

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Maurizio Gucci
Maurizio Gucci

Maurizio Gucci nasceva il 26 settembre del 1948. Compirebbe oggi 72 anni, se la sua vita non fosse stata bruscamente interrotta da tre colpi di pistola. Il mandante del suo omicidio? La ex moglie, Patrizia Reggiani, da cui Maurizio Gucci aveva divorziato per intraprendere una nuova relazione, con la più giovane Paola Franchi.

Maurizio Gucci: una vita da imprenditore a capo di GUCCI

Maurizio Gucci nasce a Firenze da Rodolfo Gucci e dall’attrice austriaca Sandra Ravel. Nipote del fondatore della nota casa di moda che porta il suo nome, Guccio Gucci. Consegue una laurea in giurisprudenza ed inizia a muovere i primi passi a capo dell’azienda di famiglia, la sua futura eredità.

Maurizio Gucci prende, a tutti gli effetti, le redini dell’azienda di famiglia nel 1983. A seguito della morte del padre eredita l’azienda e ne assume la direzione. Solo al timone, in quanto lo zio viene arrestato per aver commesso una serie di reati ai danni del fisco.

Non prende il controllo sotto i migliori auspici, data la difficile situazione. Tuttavia, riesce con difficoltà, a ripristinare la reputazione della famiglia, e di conseguenza a rilanciare il marchio.

In particolar modo, però, è l’aiuto di Tom Ford e Dawn Mello a giocare un ruolo strategico. I due stilisti, infatti, hanno contribuito alla ripresa dell’azienda Gucci, al suo successo, con la loro collaborazione.

Successivamente, nel 1993 Maurizio Gucci decide di vendere le sue quote aziendali al gruppo Investcorp. Questa vendita fa lievitare il suo patrimonio privato di ben 270 miliardi di lire.

Il matrimonio con Patrizia Reggiani

Maurizio Gucci sposa, nel 1973, Patrizia Reggiani. Nota ai più con il soprannome di “Lady Gucci”.

Dall’unione tra i due nascono due figlie, Alessandra e Allegra Gucci. Dopo dodici anni, però, Maurizio decide di porre fine al suo matrimonio. Il divorzio ufficialmente avviene nel 1991.

In realtà, già da qualche anno Maurizio Gucci portava avanti un’altra relazione con la più giovane Paola Franchi. Sulla base degli accordi previsti dal divorzio, Patrizia Reggiani ottenne, di diritto, la somma di 1 miliardo di lire. Una notevole “buona uscita”, che le avrebbe permesso di continuare a vivere senza dover andare a lavorare.

Patrizia Reggiani, però, come si vedrà da li a poco, non accettò di buon grado la fine del suo matrimonio, il tradimento e il divorzio.

L’omicidio di Maurizio Gucci: 27 marzo 1995

Il 27 marzo del 1995, Maurizio Gucci ha 46 anni e, come di consueto, sta uscendo di casa alle 8.30 circa del mattino. Varca la soglia della sua abitazione, sita a Milano, in Corso Venezia 38 ma non si accorge che, quella mattina, un killer lo stava seguendo passo passo. Aspettava il momento migliore per porre fine alla sua esistenza.

Raggiunto l’indirizzo di via Palestro 20, Maurizio Gucci fu freddato con quattro colpi di pistola, calibro 32. Due lo colpirono alla spalla, uno al gluteo. Un ultimo lo raggiunse alla testa e gli fu fatale.

Presente al delitto anche un malcapitato testimone, Giuseppe Onorato, portiere dello stabile. Vittima anche lui della furia omicida, rimase però solamente ferito. Poté quindi fornire una preziosa testimonianza al processo per l’uccisione dell’imprenditore milanese.

Il processo e gli sviluppi

Per oltre due anni non si riuscì a venire a capo del mistero che avvolgeva la morte di Maurizio Gucci. Le indagini non riuscivano ad individuare un colpevole, né un mandante, né un movente.

Il nulla, buio. Fino a quando, nel 1997 giunse una segnalazione alquanto bizzarra ma degna di nota. Il portiere di un hotel in via Lulli, Ivano Savioni, si vantava di aver preso parte attiva all’omicidio incaricando personalmente il killer di uccidere.

Nel giro di poco tempo, seguendo questa pista, la polizia giunse alla scoperta di un nuovo ed insospettabile scenario. A commissionare l’omicidio sarebbe stata proprio la ex moglie del ricco imprenditore, Patrizia Reggiani. Provata dal divorzio e dall’abbandono subito era totalmente accecata dall’astio e dal rancore nei confronti di Maurizio Gucci. Emerse che in svariate occasioni la Reggiani avrebbe pubblicamente dichiarato di voler sapere morto l’ex marito. La donna lo incolpava infatti di non essere un bravo manager e di sperperare le sue ricchezze in fatui vizi, dilapidando l’eredità che spettava di diritto alle figlie Allegra ed Alessandra.

Con la complicità della sua più grande confidente, una certa chiromante di nome Giuseppina Auriemma e di Savioni, che a sua volta contatta Orazio Cicala, un piccolo imprenditore fallito e ricoperto di debiti. Quest’ultimo ingaggia l’esecutore materiale dell’omicidio, Benedetto Ceraulo. Patrizia Reggiani riesce a rendere il desiderio una realtà concreta.

Condanne per l’omicidio di Maurizio Gucci

In Cassazione vengono confermate le pene inflitte in primo grado. Per Patrizia Reggiani si presentano 26 anni di reclusione, terminati nel 2015.

26 anni anche per Orazio Cicala. Al killer spettano 28 anni di carcere, 20 anni e mezzo a Ivano Savioni e, infine, 19 anni e mezzo a Giuseppina Auriemma.