Un omaggio a tre illustri esponenti della nostra poesia, tre figure femminili votate alla sacralità della parola. Maurizio Gabbana, fotografo e artista eclettico, interpreta Vittoria Colonna, Alda Merini e la contemporanea Francesca Serragnoli in un’esposizione di opere inedite. Appuntamento dal 19 novembre al 13 dicembre a Vicenza, a SPAZIO 6.
Maria Grazia Tata e Salvatore Di Vilio e epifanie divine
Perché Maurizio Gabbana ha pensato a una mostra di fotografia e poesia?
Fotografia, materia, scrittura: la mostra rappresenta un percorso affascinante attraverso immagini e opere installative. Sono lavori dinamici in cui la restituzione visiva di alcuni passi degli scritti delle poetesse sono accompagnati dagli scatti e alcuni pensieri dello stesso artista. La serata inaugurale, prevista per il 19 novembre alle 18, vedrà la partecipazione, oltre
all’autore, dello Storico e Scrittore Gian Ruggero Manzoni, Curatore della mostra. Parteciperanno anche Attilio Pavin,
Fotografo vicentino e responsabile dello spazio espositivo e Marco Fazzini, Poeta, Ricercatore e Direttore artistico del festival Poetry Vicenza.
Il finissage di Poeticamente tua. Maurizio Gabbana
A conclusione della mostra, il 13 dicembre alle 20, sarà organizzato un Convivio d’Arte, un incontro con Maurizio Gabbana. Sarà quindi l’occasione per conoscere la persona, il fotografo e la sua ricerca artistica. Infatti l’autore ripercorrerà insieme al pubblico il proprio percorso: le prove, le sperimentazioni e una costante voglia di seguire strade innovative. L’esposizione è visitabile da giovedì a domenica dalle 16 alle 19.
Il fotografo
Nato nel capoluogo lombardo nel 1956, residente a Milano Marittima, autodidatta, Maurizio Gabbana sin da ragazzino manipola le camere analogiche formato 120. Si appassiona quindi sin da subito alla ricerca fotografica e alla camera oscura, nella quale sperimenta e realizza le sue visioni. Passando poi al digitale, utilizza Nikon e Canon, ma sempre senza impiegare programmi di post-produzione. Negli anni 2000 è scoperto artista da Rolando Bellini, Storico dell’Arte dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, che definisce futuristiche le sue ricerche dal titolo Dynamica Spazio Temporale. Scatti in macchina e scorci metafisici prevalentemente notturni, analogici che trascendono la realtà, trovando quindi l’uomo assopito nel riposo notturno. Tra le sue principali esposizioni, la partecipazione alla Biennale di Firenze nel 2013, di Venezia nel 2015 e
Mosca nel 2018. Ha esposto anche alla Triennale di Milano nell’estate del 2020. I lavori principali sono la monografia edita da Skira Con la luce negli occhi del 2017, la mostra Infinite Dynamics e anche il volume AssenzA del 2021 (Antiga Edizioni).
Immagine da cartella stampa.