Quando si parla di diritti umani, ciò che dovrebbe rappresentare il centro del discorso, dovrebbe riguardare l’inclusività e l’assenza di discriminazione. Un diritto umano, in quanto tale, è rivolto a tutti gli esseri umani senza distinzione di culto religioso, orientamento sessuale, etnia o qualsiasi altra caratteristica più o meno personale. Solo che, non sempre questa regola viene rispettata. Un dei tanti esempi di questo cliché, arriva dall’Algeria. Qui, è successo che ben quarantaquattro persone sono state arrestate per aver preso parte a un matrimonio gay.
Cos’è successo a questo matrimonio gay algerino?
Potrebbe sembrare la trama di un film d’altri tempi. Una di quelle pellicole del ventesimo secolo, nel quale si possono riscontrare numerose differenze tra la società dell’epoca e quella odierna. E invece, il fatto è risalente a luglio del 2020. Si tratta di un’incursione da parte della polizia algerina nel bel mezzo della celebrazione delle nozze tra due uomini. In tutto, gli arrestati ammontano a trentacinque uomini e nove donne. Alcuni dei partecipanti, erano studenti e studentesse dell’Università di Kharoub.
Il matrimonio si stava svolgendo nel totale rispetto delle norme anti covid-19, nonché di qualsiasi altra persona delle vicinanze. Eppure, la polizia non si è fermata. Le scuse dell’autorità, si appigliano all’aspetto troppo effemminato e “troppo omosessuale” dei presenti e della celebrazione in sé. Il caso, ha visto la sua sentenza il tre settembre di quest’anno. I coinvolti, sono stati accusati per violazione delle norme di protezione anti coronavirus, per relazione illegale tra persone dello stesso sesso, nonché per atti osceni in luogo pubblico.
Il diritto di amare
Il problema della nostra società, è che molto frequentemente non si riconoscono i propri diritti come privilegi. E’ vero, un diritto non dovrebbe diventare mai un privilegio. Eppure, succede spesso che si trasformi proprio in questa maniera. Il punto, è che a volte diamo talmente per scontato lo scorrere dei giorni, costituito da tante piccole azioni, che tendiamo a non dare peso al dettaglio. E, addirittura, facciamo di molti diritti, dei banali argomenti di discussione sui quali discorrere e sentenziare liberamente. Così facendo, non ci rendiamo conto che stiamo vestendo i panni dei giudici. Quando invece dovremmo fare da portavoce per i soggetti di cui stiamo discutendo.
Taiwan: primo in Asia a legalizzare i matrimoni gay
Se amare è un diritto, dovrebbe essere tale anche la possibilità di scegliere la persona che si ama, con la quale si vuole trascorrere la vita. Riguardo a questo fatto, forse dovremmo porci una domanda. Se si fosse trattato di un tradizionale matrimonio eterosessuale, la polizia avrebbe comunque fatto incursione? In fondo, se si trattasse veramente di violazione delle norme del contenimento del virus, non sarebbero saltate fuori altre accuse. Invece, il coronamento dell’amore pare ancora un diritto riservato all’eterosessualità, agli occhi di molti. Dunque, è bene farsi sentire. Perché per conquistare i diritti umani, non si fa mai abbastanza rumore.