venerdì, Marzo 29, 2024

Materiale extraterrestre organico in Sudafrica: primo caso al Mondo

Questo è il primo caso al mondo in cui tracce di materiale extraterrestre organico, vengono individuate all’interno di rocce terrestri. Una scoperta formidabile per gli studiosi che si occupano dell’origine degli organismi sulla Terra.

La scoperta

La preziosa “reliquia” era incastonata all’interno di un fine strato di rocce antiche 3,3 miliardi di anni situate nella regione delle Makhonjwa Mountains, in Sudafrica. Sono state estratte due differenti tracce di carbonio “aliene”, frutto di un antichissimo bombardamento di meteoriti verificatosi sulla Terra. Tale ritrovamento è anzitutto un ulteriore aggiornamento sul contributo del materiale extraterrestre (asteroidi e meteoriti) nella comparsa della vita sul nostro mondo, ma anche un elemento di complessità per la ricerca di tracce di vita passata su altri pianeti.

Il materiale extraterrestre rinvenuto

I responsabili della ricerca sono un team di scienziati del Centre for Molecular Biophysics di Orléans (Francia) e, tramite gli appositi strumenti, hanno rilevato nel materiale roccioso due segnali anomali. Indicavano residui di carbonio (materiale organico) non solubile. Tale circostanza è una spia della probabile provenienza spaziale. Questi due segnali erano però diversi tra loro, facevano riferimento infatti a tipi diversi di meteoriti. Il primo assomigliava a quelli riscontrati nelle cosiddette condriti carbonacee, una classe di meteoriti scientificamente molto interessanti. Tali rocce contengono infatti molto carbonio, a volte acqua e sono costituite da una composizione chimica estremamente antica. Il secondo si può ricondurre al gruppo degli spinelli, formatosi a causa delle temperature incandescenti che si sviluppano all’accesso degli oggetti in atmosfera.

La provenienza

Secondo gli studiosi, è molto improbabile che questi residui siano frutto di un singolo impatto meteoritico. Si tratta infatti di materiali troppo incompatibili tra loro, dal punto di vista della temperatura richiesta per la loro formazione e conservazione. L’idea è che una pioggia di micrometeoriti provenienti da differenti luoghi si sia mescolata (in atmosfera), con una colonna di ceneri vulcaniche e che tale connubio abbia scaricato sulla Terra sia i residui di carbonio sia gli spinelli. Questa “miscela cosmica” avrebbe poi trovato casa all’interno della medesima roccia sedimentaria, per miliardi di anni.

La considerazione più importante, è che questo avvenimento antichissimo potrebbe aver contribuito allo sviluppo della vita sul nostro pianeta. Infatti, all’interno del materiale rinvenuto, sono state trovate anche tracce di carbonio biogenico (che trae origine da processi vitali). La presenza di tale sostanza rende però più difficoltosa la ricerca della vita su Marte. Infatti, in accordo con le dinamiche di questo fenomeno,il carbonio presente sul pianeta rosso potrebbe avere avuto origine altrove.

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