Principesse, Uomo Ragno e Superman, come pure pirati e supereroi iniziano a sfilare nelle vie delle città, armati di stelle filanti e coriandoli colorati. Nelle vetrine e tra gli scaffali di negozi di alimentari e supermercati si vedono dolcetti tipici della tradizione! Ed è subito Carnevale.
Maschere e divertimento
Il Carnevale è la prima festa dell’anno nuovo, subito dopo quelle natalizie. E’ sinonimo di divertimento.
Il Carnevale 2023 inizia il 5 febbraio e termina il 21 febbraio, che è giovedì grasso. Il 16 è martedì grasso e la domenica di Carnevale cade il 19.
Carri allegorici e maschere tradizionali sfilano accompagnate da musica e allegria. L’atmosfera è festosa. Richiama alle tradizioni e alle culture tipiche dei luoghi.
La maschera è protagonista assoluta. Inizialmente, era considerata un rovesciamento dell’ordine, centrata sullo scherzo e la sregolatezza come pure sui vizi.
Le maschere più note
Pantalone per il Veneto, Pulcinella per la Campania, Gianduia per il Piemonte e Arlecchino per la bergamasca, ed altre.
Balanzone, bolognese, è un dottore brontolone e sapientone.
Pulcinella, maschera napoletana, intelligente e ridicolo al tempo stesso. Vestito di bianco, con una maschera nera.
Brighella, maschera bergamasca, attacca briga, dunque litiga spesso.
Pantalone, mercante avaro, crede di comandare col suo potere.
Colombina, veneta, graziosa, vivace e furba.
Arlecchino, con un vestito cucito con pezze di tutti i colori. Allegro e scanzonato, le combina di tutti i colori.
E’ possibile ritrovarle in questa filastrocca dello scrittore Gianni Rodari, dal titolo ‘Il vestito di Arlecchino’:
Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano,
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone
bolognese e dottorone:
– Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene il mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta.
Origini del Carnevale
Il termine “carnevale” deriva dal latino ‘carnem levare’, ovvero “privarsi della carne”. Infatti, per tradizione indica l’ultimo banchetto di carne che si teneva il Martedì Grasso, prima dell’inizio del periodo di Quaresima, quando la carne non si mangia.
Si trattava di un periodo di festa e di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito. Dalla dea egizia Iside, che in suo onore voleva festeggiare con gruppi mascherati a cerimonie carnevalesche diffuse anche presso i popoli indoeuropei e mesopotamici, proprio come obiettivo di rinnovarsi. Nel Medio Evo, emerge sbeffeggiare aspetti sociali tipici dei luoghi. Dal Rinascimento, si dà attenzione all’aspetto artistico.
Carnevale in Italia
Venezia, con il suo “Take your Time for the Original Signs”, che è il titolo del Carnevale 2023. Si ispira ai segni delle costellazioni e ai simboli originali del Carnevale veneziano. Con un grande e “Zodiaco”, si potrà cercare il proprio segno originale in totale libertà di espressione creativa, come manifestazione di identità e affermazione di sé.
Viareggio, che quest’anno compie centocinquant’anni. Carri sfileranno insieme a maschere singole. L’attrazione comprende il racconto della storia del Carnevale in una serie di dipinti provenienti da alcuni dei più prestigiosi musei italiani ed esteri. Si uniscono, così, il divertimento del Carnevale e la cultura.
Cento, gemellato con il famoso Carnevale di Rio de Janeiro. Propone la gara di cinque associazioni carnevalesche per il titolo di ‘miglior carro 2023’. Carnevale a ritmo di samba con le ballerine brasiliane si alternano alla manifestazione che vede sfilare le preziose Ferrari e Alfa Romeo.
Putignano, “Tutta un’altra fiaba” per l’edizione 2023, sfilate dei maestosi Giganti di Carta, i carri allegorici in cartapesta, e eventi di animazione e ospiti. Tutto a tema ‘fiaba’.
Ronciglione, che presenta il Carnevale di quest’anno tra carri allegorici, banda musicale, veglioni serali, rappresentazioni teatrali nelle piazze, animazione per i bambini e appuntamenti gastronomici.
Acireale, che inizia con la parata delle bande comiche e folkloristiche, per continuare con carri, mostre, concorsi, spettacoli, balli e musica.
I dolci della tradizione
Carnevale è anche golosità e gusto. Sono tanti i dolci della tradizione italiana, con e senza ripieno, per lo più fritti, dalle diverse forme e vari sapori. Diverse sono le ricette, regione per regione, da Nord a Sud.
I dolci del Nord Italia
In Alto Adige, si preparano i krapfen, che vengono chiamati ‘Faschingskrapfen’, ossia ‘krapfen del Carnevale’.
In Piemonte è viva la tradizione dei farciò. Sono frittelle gonfie e vuote all’interno e possono anche essere guarnite con crema pasticcera.
In Lombardia si friggono i làciàditt a base di mele, e i riccioli, in dialetto, risulèn, ovvero dei biscotti preparati con la farina di mais macinata molto sottile, a cui si aggiunge burro, zucchero, strutto, tuorli d’uova e scorza di limone grattugiata.
In Veneto, si gustano le frittole che sono tipiche veneziane. Arricchite con uvette e pinoli.
I dolci del Centro Italia
Toscani sono i berlingozzi, a forma di ciambella, e la schiacciata alla fiorentina, cioè torta semplice e soffice che riporta lo stemma della città a forma di giglio.
In Umbria, nota è la cicerchiata, una piramide o una corona di palline di pasta fritte, mescolate con miele bollente che, raffreddandosi, unisce le palline tra loro dandole forma e struttura. Ed ancora, la crescionda, una torta al cioccolato e amaretti dalla consistenza simile a un budino.
Nel Lazio, si preparano i cecamarini, palline con impasto morbido.
E poi ci sono le frappe, molto apprezzate in tutta Italia, definito il dolce di Carnevale per eccezione, che cambia nomenclatura a seconda della regione. Ad esempio, diventano ‘chiacchiere’ e ‘bugie’ in altre regioni.
La loro origine risale all’antica Roma. Si chiamavano ‘fritcilia’, fritte nel grasso del maiale.
Poi, le castagnole, frittelle dolci con un cuore soffice, così chiamate per la loro forma che ricorda quella di una castagna.
I dolci del Sud Italia
Della tradizione napoletana è il migliaccio, dolce un tempo preparato con la farina di miglio e che oggi è invece a base di semolino. Campane sono anche le graffe, ciambelle fritte preparate con impasto di patate e spolverizzate da zucchero.
Della Sicilia è la pignolata glassata, cioè gnocchetti fritti ricoperti di glassa bianca al limone o di glassa scura al cioccolato oppure anche ricoperti dal miele.
Della Sardegna sono le zeppole sarde, dolcetti fritti a forma di ciambella o a forma di sottili serpentini di pasta arrotolati.
Conclusione
La festa del Carnevale diverte grandi e piccini. Durante i festeggiamenti, si indossano maschere e si usa organizzare scherzi. Come pure, richiama alla tradizione della cucina, attraverso manicaretti come la lasagna e tanti dolci tipici di ogni regione italiana. Viva il Carnevale!
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