Martin Lutero: chi è il teologo della Riforma?

Martin Lutero è l’iniziatore della Riforma protestante nonchè l’uomo che ha sfidato il papato da solo. Accademico e autore delle 95 Tesi, il prezioso documento che contesta duramente il fondamento teologico delle indulgenze e il diritto del pontefice a farne un commercio. Il presbitero agostiniano della Sassonia convince molti cristiani che Roma stava guidando la chiesa su una strada sbagliata.

Chi è Martin Lutero, il giovane teologo del convento di Wittenberg?

Lutero nasce il 10 novembre 1483 nella cittadina di Eisleben, in Sassonia. Studia nelle istituzioni medievali e a ventidue anni entra volontariamente nel convento degli agostiniani di Erfurt e si laurea in Teologia all’Università di Wittenberg. Il monaco tedesco è terribilmente tormentato perchè teme Dio e teme il peccato. A Lutero la figura di Dio appare tremenda e terribile appare anche il peccato. Il peccato che grava sull’animo umano lo avverte talmente grande e irrimediabile che nessuna confessione o “indulgenza” può servire a ottenere il suo perdono. Dove trovare allora la salvezza? E che cosa può affrancare davvero dal senso di colpa?

Lutero e i giorni di studio nel convento di Wittenberg

Tra il 1513 e il 1516 il monaco tedesco si trova immerso in alacri giorni di studio spesi nella torre del convento di Wittenberg. Proprio qui riesce a dare pace ai suoi tormenti. Egli trova la risposta ai suoi malanni interiori nella Epistola ai Romani di San Paolo. Tra le righe dell’epistola coglie un messaggio: Dio non è un’entità terribile e insondabile perchè è paterno e amichevole oltre che misericordioso. Quindi non occorre più la mediazione dei preti poichè l’uomo può stare solo davanti a Dio e può trovare verità e serenità nella Bibbia. Ma come? L’individuo può “parlare” con Dio senza un prete? Non deve più pagare le indulgenze ma solamente pregare? Sì. Lutero dice proprio questo. Il teologo mette in chiaro un qualcosa di puro e semplice eppure è un qualcosa che per la chiesa romana appare radicale e azzardato.

Martin Lutero contro la degenerazione morale della chiesa

Martin Lutero guarda fuori dalle finestre della sua torre e si concentra su ciò che accade intorno a sè. Si sente certo che quel mistico abbandonarsi a Dio è più carico di speranza dell’insegnamento e dell’operato dell’intera Chiesa di Roma. Il presbitero agostiniano constata i segni di un’orribile e devastante corruzione.

Lutero contro la vendita delle indulgenze

Egli vede ecclesiastici violenti e venali, preti e vescovi che giacciono con le loro concubine. Vede il commercio di cariche ecclesiastiche e vede, infine, la vendita delle indulgenze, il particolare fenomeno che lo spinge a una sdegnata ribellione. Di che si tratta? Il papa ha bisogno di soldi perchè deve costruire il cupolone di San Pietro. Questo cantiere costa tanto e così la chiesa si rivolge ai fedeli chiedendo loro delle offerte per la Basilica. Il papa in cambio del denaro dei pii uomini e delle pie donne garantisce la salvezza eterna alle anime dei loro cari. Lutero si convince che qualcosa nella Chiesa di Roma proprio non va e così scrive le 95 Tesi in cui dimostra gli errori del papato e in cui attacca l’immoralità di tutte le istituzioni ecclesiastiche.

Exsurge Domine: la bolla papale contro Lutero

La reazione di Roma non tarda ma deve prendere atto del successo che le posizioni critiche di Lutero riscuotono in Germania. Quindi, negli anni che seguono la pubblicazione delle Tesi, vengono attuati vari tentativi per convincere il teologo a ritrattare. Ma Lutero è irremovibile e profondamente convinto delle sue ragioni. Tutto ciò inevitabilmente induce Leone X a pubblicare, il 15 giugno 1520, la Bolla Exsurge Domine, con cui condanna le Tesi di Lutero e gli impone l’abiura.

Martin Lutero alla corte di Carlo V

Lutero non si lascia intimidire, brucia la Bolla papale in pubblica piazza e viene tacciato di eresia perchè non abiura e non si rimette alla volontà del papa. Prima della scomunica va alla corte dell’Imperatore Carlo V che gli chiede di riformulare i pensieri ma il teologo non ne vuole sapere e dice: “poichè vostra maestà e le vostre signorie desiderano una risposta univoca risponderò senza ambiguità e senza asprezza. A meno che io non sia convinto con la Scrittura e con chiari ragionamenti, la mia coscienza è vincolata alla Parola di Dio. Non posso e non voglio ritrattare nulla perchè non è giusto nè salutare andare contro coscienza“.

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