Sembra quasi una “lotta” fra adolescenti che vogliono primeggiare a tutti i costi, è così che
vedo ciò che è accaduto, un po’ di tempo fa, tra Justin Bieber e Marilyn Manson.
Il Reverendo (così si fa chiamare Marylin Manson pseudonimo di Brian Hugh Warner) si è risentito di un gesto fatto da Bieber durante un concerto: avrebbe indossato una maglia col volto ed il nome di Manson.
E questo è bastato per far scattare la molla. Secondo Manson il “ragazzino” non avrebbe dovuto indossare quella maglia per via dei diritti d’autore, e infatti cosa ha deciso di fare il Reverendo? Ha minacciato Bieber e lo staff per uso illecito della sua faccia e del suo nome. L’aggravante è che Justin Bieber, anzi lo staff, abbia messo in vendita la maglia col viso ed il nome del Reverendo.
In realtà non vi è stata la necessità di scomodare l’avvocato perché, lo staff attorno a Bieber, avrebbero riconosciuto lo sbaglio e gli avrebbero dato sull’unghia la cifra del risarcimento.
Inoltre Marilyn Manson si sarebbe arrabbiato anche per una frase “infelice” detta da giovane ventitreenne ovvero: “Ti ho fatto ritornare famoso”.
Manson in un’intervista al Consequence of Sound ha detto: “Quando l’ho incontrato per la prima volta, aveva ancora addosso quella maglietta con scritto il mio nome, e mi ha detto: ‘Ti ho fatto ritornare famoso’. Un grosso errore. È stato davvero un pezzo di m.… a dirmelo con quella arroganza. E pensare che faceva tanto il simpatico, della serie ‘Hey fratello!”, e mi continuava a toccare mentre mi parlava. E io ho reagito come a dire: ‘Vola basso, stai buono‘“.
Dopo tutto ciò la vendetta di Manson verso Bieber quale è stata? Aveva detto al giovane pop star che sarebbe salito sul palco con lui per cantare uno dei suoi più grandi successi. Manson si gongola tanto per questa sua vendetta e dice: “È davvero stupido: ha creduto che venissi veramente“.
Tralasciando il fatto che Marilyn Manson (48 anni) si sia messo allo stesso livello di Justin Bieber (23 anni) lascia trapelare un certo isterismo da viziato e prima donna che disturba alquanto.
Tutti sappiamo che il Reverendo Manson si è costruita un’immagine di sé inquietante e, all’epoca, scioccante, ma al giorno d’oggi è una rock star come gli altri.
Negli anni ’90 ha sicuramente creato scompiglio con il suo abbigliamento, il make up, le lenti a contatto l’una differente dall’altra, la “voce” che circolava dove lui collaborava con la polizia sulle scene del crimine quando c’erano casi di sette sataniche invischiate negli omicidi etc.
Insomma ha voluto creare un personaggio controverso, seguendo le orme del padre dell’Horror Rock Alice Cooper, ma aggiungendo una parte più tetra ed inquietante, così come i suoi videoclip grotteschi e così incomprensibile (vedasi The Dope Show e la cover degli Eurythmics Sweet Dreams) da far venire la pelle d’oca.
Quindi un uomo, anzi, un artista che ha voluto puntare tutto sull’estetica esoterica (chiamiamola così) avrebbe dovuto, a mio modesto modo di vedere, reagire diversamente, magari cacciando quel suo lato tetro che agli inizi era molto più marcato e genuino, ed uscirne con un’immagine diversa.
Forse gli anni di attività ed i soldi fanno davvero male all’uomo e all’artista.
In conclusione la crew di Bieber non avrebbe dovuto fare uso dell’immagine di Marilyn Manson, ma il Reverendo dal canto suo avrebbe dovuto dimostrare che a volte dovrebbe prevalere il buon senso e non fare la figura barbina che ha fatto.