venerdì, Marzo 29, 2024

Marco Emmanuele e l’effetto della luce sulla pasta vitrea

Sabato 24 settembreLABS Contemporary Art a Bologna presenta Camera Tripla, mostra collettiva a cura di Leonardo Regano. Negli spazi della galleria, le opere di Marco Emmanuele, Luca Grechi Mattia Sugamiele si confrontano sulle differenti accezioni del medium pittorico. Opening lo stesso giorno dalle 16 alle 21; l’esposizione sarà aperta fino al 5 novembre.


A LABS gallery Bologna Alessio Barchitta e Marius Steiger


Marco Emmanuele, Luca Grechi e Mattia Sugamiele hanno una visione comune della pittura?

La mostra pone in risalto le potenzialità espressive della pittura e delle eventuali declinazioni che il mezzo assume nella pratica artistica delle nuove generazioni. Il curatore parla della mostra. “Camera Tripla è un progetto volutamente non chiuso ma lasciato libero, pensato come un ipotetico e continuo work in progress. Un piccolo tassello in aggiunta apporta nuove possibilità di lettura. I tre artisti in mostra sono scelti proprio per le differenze e le peculiarità delle loro ricerche che, pur nella difformità di linguaggi, creano una sorta di rispondenza e omogeneità nella loro visione di insieme”.

Marco Emmanuele

L’artista è nato a Catania nel 1986 e dopo aver compiuto studi di Ingegneria e Architettura, si avvicina alle arti visive con lo spirito di uno scienziato. Indaga infatti la materia nelle sue possibili potenzialità espressive. I lavori in mostra sono gli esiti più recenti dalla serie ISO con cui l’artista sperimenta la pittoricità di pigmenti fatti di pasta di vetro e colla. “Emmanuele accosta cromie pastello costruendo le immagini per campiture piatte, con un risultato che mostra assonanze formali con la tecnica dell’affresco e del mosaico. Elemento centrale nell’opera è la luce che ha un ruolo attivo, attraversando la pasta vitrea conferisce una particolare lucentezza alla composizione finale. La luce richiama la grande tradizione della Storia dell’arte”.

Luca Grechi

Nato a Grosseto nel 1985, propone al centro della sua riflessione lo studio del mezzo pittorico, della specificità dei rapporti tra segni e velature di colore che ne contraddistinguono l’essenza. In mostra è presente una selezione di lavori inediti dell’artista toscano. “Sulla superficie della tela, affiorano libere e liquide le pennellate, unite e sovrapposte per una composizione finale, in cui si mescolano i piani di visione. Si crea una profondità di lettura dell’opera che richiede all’osservatore un tempo di attesa e concentrazione”.

Mattia Sugamiele

Classe 1984, nasce a Erice e ci accompagna in una dimensione fluida, in cui lo sguardo si perde nel labile confine del confronto tra pittura e tecnologia digitale. Sugamiele costruisce dei mondi alternativi al reale in cui l’immaginazione si concretizza sotto forma di pixel. Il suo gesto, di fondo sempre riferito al pittorico, porta però al superamento della superficie bidimensionale del quadro mescolando video, immagini fotografiche, scultura e interventi installativi. La tecnica del trompe-l’oeil è usata per confondere, mescolando reale e virtuale in un’unica visione. Quindi un universo magico in cui colori, forme e segni sembrano delineare il fondamento biologico di una nuova possibile esistenza ibrida. La mostra sarà dunque visitabile da martedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 o su appuntamento.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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