sabato, Luglio 19, 2025

Mani Tese con le donne della Guinea Bissau

L’organizzazione non governativa Mani Tese da anni è impegnata a garantire i diritti di genere in Guinea Bissau. Una nuova iniziativa, in collaborazione con l’UNHCR consentirà alle donne guineane vittime di violenza di ricevere adeguata assistenza. Un progetto di sensibilizzazione che potrebbe portare grandi risultati su un tema molte volte sottovalutato dalle istituzioni.

Cosa sta facendo Mani Tese in Guinea?

Mani Tese dal 1979 é impegnata in Guinea nel garantire i diritti di donne e bambini. In particolare l’Ong sta svogendo attività di sensibilizzazione rivolta alla popolazione. Il progetto, denominato “ Integrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati senegalesi” é stato in parte finanziato dall’UNHCR. Mani Tese attualmente sta operando in 34 villaggi della Guinea. Grazie alla collaborazione con l’UNHCR, queste comunità usufruiscono di comitati per l’assistenza contro la violenza di genere. Il compito dei comitati è quello di informare la popolazione sui diritti delle donne e assistere le vitime di violenza. Nell’ambito della collaborazione tra UNHCR e Mani Tese, alcune persone effettueranno corsi di formazione ad hoc. Dopo il corso queste ultime avranno il compito di assistere donne e bambini vittime di violenza.

Violenza di genere: una piaga per la Guinea Bissau

Tra il 2006 e il 2010 le autorità guineane hanno registrato più di 23 mila casi di violenza domestica. Il 71% di questi è avvenuto tra le mura domestiche. Gran parte di questi episodi, purtroppo, non sono stati denunciati. Nel 2014 il parlamento della Guinea ha approvato una legge per punire le violenze di genere. Nonostante questo, le condanne per questo tipo di reati sono ancora molto esigue. Questo a causa della mancanza di denunce da parte delle vittime.

Perché le donne della Guinea non denunciano le violenze?

Sono tre i principali fattori che spingono le donne a non denunciare le violenze. Innanzitutto la scarsa conoscenza delle leggi statali e dei diritti umani. Poi la carenza di strutture che possano sostenere le donne vittime di violenza. Infine l’assenza di strutture che possano possano proteggerle da eventuali ritorsioni.

I matrimoni forzati

L’iniziativa di Mani Tese volta alla sensibilizzazione contro la violenza di genere interessa gran parte delle donne guineane. Ma nel paese africano quotidianamente si susseguono molti episodi di violenza. E’ il caso dei matrimoni forzati, una piaga che da decenni interessa la Guinea. Il paese, nel 1985, ha firmato la convenzione Onu contro la discriminazione delle donne. Eppure, una ricerca del 2011 evidenzia che il 41% delle donne guineiane abbia dovuto sposarsi con un coniuge imposto dalla famiglia o dalla comunità di appartenenza. La costituzione del paese, inoltre, non dice nulla sull’età minima per contrarre matrimonio. Per questo, la consuetudine consente che le donne possano sposarsi a partire dall’età di 14 anni.

L’iniziativa di Mani Tese darà un forte impulso nella battaglia contro la violenza sulle donne in Guinea. Si spera che anche le istituzioni statali possano impegnarsi concretamente per cercare di migliorare la situazione dei diritti delle donne. Come molti paesi africani, gran parte della popolazione guineana soffre la mancanza di diritti e la scarsa presenza delle istituzioni.


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