Luca Giordano, che nella tragedia del maltempo ha perso il figlioletto e la moglie, si è salvato perché si era allontanato da casa con la nipote per fare spese.
“Era bellissimo. Era il mio cuore. Non c’è più”. E’ il disperato grido di dolore di Luca Giordano, che nella tragedia del maltempo a Casteldaccia (Palermo) ha perso il figlioletto e la moglie. Si è salvato perché si era allontanato da casa con la nipote per fare spese. L’uomo ha imprecato, percuotendosi la testa, contro una statua che raffigura San Giovanni posta all’inizio della stradella che porta alla villetta travolta dall’acqua.
“Io, mio marito e mio figlio di 6 mesi siamo salvi per miracolo. Eravamo in quella casa fino alle 14”, racconta invece Clara Alongi, moglie di Matteo Giordano, figlio di due delle vittime della tragedia. La famiglia di Giuseppe Giordano, con figli, nuore, nipoti, nonni e zii, si trovava nella casa di villeggiatura che affitta da due anni. In questi giorni celebrano con i bambini la ricorrenza dei morti organizzando grigliate e karaoke. La casa era piena di regali, dolci e i caratteristici pupi di zucchero. “Noi siamo andati via – aggiunge – perché il nostro bimbo è neonato”.