mercoledì, Aprile 24, 2024

Mali: nuovo colpo di Stato e interviene l’UE

Non c’è pace per il Mali, un nuovo colpo di Stato nella giornata del 24 maggio. L’esercito ha sequestrato il presidente e il primo ministro. Il bliz è avvenuto dopo qualche ora da un rimpasto di governo. Oggi l’Alto rappresentante dell’UE Josep Borrell con un twitter ha reso noto che: “Il Consiglio europeo chiede l’immediata liberazione del presidente del Mali Bah Ndaw e del primo ministro Moctar Ouane.”. Il politico ed economista spagnolo ricopre la carica di Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza dal 2019. Borrell ha altresì, sottolineato: “Saranno adottate sanzioni contro coloro che intralciano la transizione.”.

Perchè questo nuovo colpo di Stato in Mali?

Tutto è riconducibile ad un rimpasto di governo del 23 maggio, che ha escluso i 2 ministri che si erano resi protagonisti del golpe di due anni fa. Ecco dunque che un nuovo colpo di Stato in Mali è servito. Il rimpasto ha escluso il ministro della Sicurezza Interna Modibo Kone e il ministro della Difesa Sadio Camera. I due ministri sono vicini ai golpisti che hanno costretto alle dimissioni, nell’agosto del 2020, il presidente Ibrahim Boubacar Keïta e il primo ministro Boubou Cissè. Durante il golpe del 2020 i militari avevano accettato la proposta di un governo di transizione guidato da Ndaw e Ouane. L’accordo prevedeva che ci sarebbero state le elezioni democratiche nel febbraio del 2022, intanto che questo governo di transizione provvedeva anche ad un referendum costituzionale, fissato per ottobre 2021. Ovviamente adesso tutto è sospeso.

Condanna unanime della comunità internazionale

A quanto è dato sapere il presidente e il primo ministro prelevati con la forza dai militari, sono a Kati, il cuore nevralgico dei golpisti maliani. Nessuna dichiarazione è giunta agli organi di stampa, quindi non si sanno le reali intenzioni dei militari. All’UE fa eco la condanna dell’accaduto da parte dell’Unione Africana, degli USA e del Regno Unito. Tutti i Paesi chiedono che la transizione in Mali avvenga come previsto, non sarà accettata nessuna presa di posizione da parte dei golpisti. La comunità internazionale, inoltre, non accetterà nessuna dichiarazione di dimissioni forzate da parte del presidente Bah Ndaw e del primo ministro Moctar Ouane.


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Mali: paese sotto osservazione ma alla deriva

Il territorio del Mali è sempre monitorato dagli osservatori internazionali. Il Paese fa parte della regione del Sahel, dove i terroristi sfruttano il malcontento per arruolare civili tra le loro file. Nonostante gli sforzi dell’UE di contrastare l’avanzata dei jihaidisti, soprattutto al confine con Burkina Faso e Niger, i risultati non sono quelli sperati. E intanto i morti aumentano e la situazione precipita. Il nuovo colpo di Stato destabilizzerà ancora di più la situazione.

Cate Madapple
Cate Madapple
"Scientia potentia est: sapere è potere" è questo il mantra del giornalista che ad ogni nuovo giorno sa di sapere un po' di più.

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