In Malesia la maggioranza del governo sembrerebbe essere giunta ad un punto di non ritorno. Il primo ministro del paese, Muhyiddin Yassin, dopo l’incontro con i diversi partiti, sta ora facendo i conti con una coalizione spaccata. Contraddistinta da una serie di correnti interne che agiscono contro il primo ministro e che sperano di cambiare l’assetto governativo. In particolare, l’Organizzazione nazionale dei malay uniti (Umno), organo conservatore del Paese, che ha governato quasi ininterrottamente dal 1955, sembrerebbe portata a rivoluzionare i suoi rapporti con l’attuale esecutivo. L’obiettivo unanime è giungere a nuove elezioni. Tanto che molti partiti che supportano il premier Yassin stanno spingendo il segretario dei conservatori, Ahmad Zahid Hamidi, a correre come nuovo primo ministro.
Cosa sta succedendo in Malesia?
Stando ad alcuni quotidiani locali, il primo ministro Yassin starebbe già pensando di attuare diverse strategie per le future, e probabili, elezioni. Tra le tante, c’è da sottolineare la sua volontà in merito alla distribuzione dei seggi e alla strategia elettorale. Nell’eventualità sempre più concreta di un voto anticipato, quindi, Muhyiddin sembra deciso ad appoggiarsi a formazioni islamiste come il Partito islamico della Malesia e alle formazioni politiche del Borneo.
La maggioranza malese rischia di rompersi
Il capo dell’informazione di Umno Shahril Hamdan ha detto che l’incontro della scorsa sera ha discusso le mozioni sollevate da 189 divisioni di partito a livello nazionale, tra cui la questione legata al ritiro del PPBM (Partito Stati Indigeni Malesi). Altre mozioni includono la richiesta di elezioni anticipate entro la fine di marzo di quest’anno e il rafforzamento dell’alleanza di Muafakat Nasional (MN) con PAS (Partito Islamico Panmalese). “La riunione ha quindi deciso di portare le mozioni all’assemblea generale di Umno il 31 gennaio 2021 affinché fossero dibattute e decise al più alto livello del partito, come previsto dalla costituzione “. Ha detto Sharil Hamdan in una nota.
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