giovedì, Aprile 25, 2024

“L’uomo dal fiore in bocca”, emozioni Al teatro stabile di Catania

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“I meravigliosi inganni” l’emozionante rassegna teatrale prodotta dal teatro stabile di Catania, continua e porterà in scena da martedì 5 novembre al 17 novembre un’opera tratta da un testo di Luigi Pirandello  “la morte addosso”.

Il titolo della rappresentazione teatrale, “l’uomo dal fiore in bocca” si presenta in maniera assai più enigmatica del titolo originale del atto unico di Luigi Pirandello.

Già il titolo di questa rappresentazione teatrale portata in scena dal teatro stabile di Catania rivela tutto il suo insinuante fascino, perché non allude scopertamente alla condizione di un individuo che sta per morire e i cui giorni di permanenza sulla terra sono contati, come invece appunto la novella da cui è tratto.

In questa rappresentazione teatrale lo spettatore scopre, poco a poco, dopo aver ascoltato un dialogo del protagonista che può sembrare banale, che si tratta di un discorso sulla morte che sta consumando l’uomo lentamente, un uomo consapevole del suo destino imminente.

Il sorriso dell’uomo condannato a morte che traspare mentre fa questo discorso è un sorriso che appare carico di angoscia, angoscia che lo spinge ad attaccarsi a guardare la vita degli altri mentre la sua stessa vita sta per terminare.

La trasposizione teatrale ideata  ed interpretata da Vincenzo Pirrotta, che si è calato nei panni del condannato a morte con grande maestria, regalando al pubblico forti emozioni attraverso la sua intensa interpretazione, ha voluto indagare proprio sull’angoscia di quell’uomo che mentre aspettava un treno, con un sorriso malinconico parlava  della morte che da lì a poco lo avrebbe portato con sé.

L’opera di Vincenzo Pirrotta con la sua durata di poco più di un’ora, offre al pubblico uno spunto di riflessione su un tema poco preso in considerazione e dalla nostra società ma assai presente proprio nella nostra contemporaneità, ossia la condizione delle migliaia di persone che a causa di una malattia vivono la condizione di malati terminali e la consapevolezza di essere al termine della loro vita.

La  seconda parte di questa trasposizione teatrale, si svilupperà attraverso una drammaturgia inedita, in cui l’uomo dal fiore in bocca, l’uomo  consapevole di avere la morte addosso, racconterà  gli ultimi sette giorni della sua vita.

Sarà proprio  in questa seconda parte dell’opera che il pubblico, attraverso l’intenso monologo del protagonista, potrà riflettere più da vicino sulla condizione di chi sta per lasciare questo mondo.

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