venerdì, Marzo 29, 2024

L’Unione Europea in Cina: continua il negoziato sugli investimenti

Cina-Ue: Pechino è riuscita a ripartire molto rapidamente nonostante la pandemia e questo influirà sulla geopolitica mondiale e sulle relazioni con l’Unione Europea. Infatti, l’Unione europea non cerca un’escalation con Cina, sta lavorando sull’accordo per i reciproci investimenti e la situazione è meno drammatica del previsto, ha dichiarato Nicolas Chapuis, rappresentante della Ue a Pechino, uno dei luoghi in cui il negoziato è proseguito per sette lunghi anni fino all’approvazione in linea di principio a fine 2020. Ma la presa di posizione del Belgio sull’hub logistico a Liegi del colosso dell’e-commerce Alibaba e la mozione del Parlamento francese per l’ingresso di Taiwan in una serie di agenzie Onu a partire dalla WHO seminano il campo di nuovi problemi.

L’accordo tra l’Unione Europea e la Cina

A marzo la UE ha imposto le prime sanzioni significative dal 1989 contro funzionari cinesi per presunte violazioni dei diritti umani nella regione cinese dello Xinjiang, anche sulla spinta degli Stati Uniti sugli alleati a contrastare la politica estera di Pechino. L’accordo è «il più ambizioso che la Cina abbia mai concordato con un paese terzo» e che offrirà nuove opportunità di business alle imprese europee dando accesso a settori nuovi: tra questi il settore delle auto elettriche e dei veicoli ibridi, così come gli ospedali privati, le telecomunicazioni e i servizi cloud. L’accordo, che include disposizioni per la risoluzione delle controversie, dovrebbe aumentare la trasparenza dei sussidi statali cinesi e rendere lo sviluppo sostenibile un elemento chiave delle relazioni tra l’Europa e la Cina. L’accordo include anche chiare regole contro il trasferimento forzato di tecnologie, pratica per cui un governo richiede agli investitori stranieri di condividere la loro tecnologia in cambio dell’accesso al mercato. «Siamo aperti agli affari, ma siamo legati alla reciprocità, a parità di condizioni e ai valori», ha chiarito von der Leyen.

Le promesse del presidente Xi Jinping

Il presidente cinese Xi Jinping ha promesso che la Cina e l’Ue «si uniranno per dare il via a un nuovo inizio nel 2021». Xi, hanno riferito i media di Pechino in merito al completamento dei negoziati sull’accordo di investimento bilaterale, ha sottolineato che l’intesa «dimostra la determinazione e la fiducia della Cina ad aprirsi ad un livello elevato e fornirà un più ampio accesso al mercato, un migliore contesto imprenditoriale, maggiori garanzie istituzionali e migliori prospettive di cooperazione bilaterale». Xi Jinping ha poi ribadito «che l’accordo contribuirà a stimolare la ripresa dell’economia mondiale nel post pandemia e promuoverà la globalizzazione e il libero commercio». In particolare, secondo alcuni osservatori, in un settore su tutti nel quale i cinesi sono fortissimi: le energie rinnovabili.Per entrare in vigore tuttavia l’accordo dovrà essere ratificato dal Parlamento europeo. Occorreranno quindi mesi per la ratifica e la questione dei diritti umani non rispettati da Pechino potrebbe essere un punto critico. Il trattato siglato in linea di principio con la Ue è finito in stallo. “Ma l’Europa continuerà a collaborare nonostante i problemi, ha detto l’ambasciatore della Ue a Pechino Nicolas Chapuis, perchè non vuole un’escalation con la Cina”. Proprio a Pechino nella sede Ue molti passi sono stati fatti in sette lunghi anni per raggiungere un accordo che oggi sembra in bilico.

Le accuse del Belgio sul l’Hub

il Ministro di Giustizia Belga, ha sollevato preoccupazioni di spionaggio per il nuovo hub logistico che è in costruzione nel Belgio orientale da una società che opera per conto del gigante cinese dell’e-commerce Alibaba. L’hub è attualmente in costruzione su un lotto adiacente all’aeroporto di Liegi, situato a 40 chilometri a sud-ovest della città olandese di Maastricht. Con sede nella provincia cinese dello Zhejiang, Alibaba è un’azienda tecnologica multinazionale specializzata in e-commerce e e-retail. È spesso descritto come la versione cinese del gigante americano del commercio elettronico Amazon. Oggi è tra le 10 aziende più ricche  e tra le 30 più grandi aziende pubbliche del mondo. L’ambasciatore Chapuis smorza le tensioni che, però, continuano a crescere per la presa di posizione di alcuni Stati europei. Si tratta di “accuse infondate” quelle sollevate dal ministro belga della Giustizia che un hub logistico gestito da Alibaba Group Holding potrebbe essere utilizzato dalle spie cinesi per l’accesso a informazioni sensibili. L’hub di Liegi potrebbe consentire, al contrario, l’accesso alle “aree sensibili” dell’aerostazione ai servizi di intelligence cinesi, ha dichiarato il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne davanti a una commissione parlamentare.


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