Il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko ha affermato che la questione ucraina andava risolta nel 2014-15. Lukashenko ha poi detto che la guerra in Ucraina era inevitabile.
Lukashenko: la questione ucraina andava risolta nel 2014
Il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko ha affermato che la Russia e la Bielorussia avrebbero dovuto “risolvere la questione” dell’Ucraina nel 2014-2015, quando Kyiv non aveva “un esercito e non era pronta” per la guerra. Secondo quanto riferito da Ukrainska Pravda, Lukashenko si è detto “assolutamente d’accordo” con il presidente russo Vladimir Putin sul fatto che “non abbiamo iniziato noi” la guerra in Ucraina, ma che “è iniziata molto prima del 2014″. “Abbiamo visto tutto quello che è successo qui: quel colpo di stato che ha avuto luogo. Abbiamo visto chi era in prima linea”, ha detto, accusando le autorità ucraine di non garantire la pacifica convivenza delle persone.
Per il presidente bielorusso, la guerra in Ucraina era inevitabile e se non fosse iniziata poco più di un anno fa, sarebbe comunque iniziata, ma in condizioni peggiori per Russia e Bielorussia. Per giustificare le azioni della Russia e Bielorussia Lukashenko, nello spirito della propaganda, ha detto: “Immagina se in Messico iniziassero a deridere i cittadini degli USA, gli americani? Il Messico non esisterebbe più”.
Non è la prima volta che Lukashenko ricorre a dichiarazioni e azioni apertamente anti-ucraine. Nel luglio dello scorso anno, il presidente bielorusso ha affermato di aver già di fatto riconosciuto la formazione di “LPR” e “DPR”, nonché l’annessione della Crimea da parte della Russia, e, se necessario, avrebbe emesso un decreto corrispondente. E lo scorso autunno è stato firmato anche un accordo di cooperazione tra Minsk e Sebastopoli. Nella primavera del 2023, dopo che Lukashenko ha incontrato Donetsk Gauleiter Denis Pushilin, l’Ucraina ha richiamato l’ambasciatore Igor Kizim per consultazioni.
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