Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dice addio al M5S, a pochissimo tempo di distanza dalla perdita della maggioranza in Parlamento. La separazione, giunta sulla scia anche di diversi attriti con Giuseppe Conte e la crisi in Ucraina, porterà alla fondazione di un nuovo gruppo, Insieme per il Futuro.
Luigi Di Maio dice addio al M5S
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dice addio al Movimento 5 Stelle. L’annuncio arriva al termine di una giornata molto lunga per la tenuta della maggioranza e del governo. “Da domani non sarà più la prima forza in Parlamento”, ha detto Di Maio del Movimento, che prima deteneva oltre il 30%. Il ministro ha inoltre fatto riferimento all’importanza di “aggregare i migliori talenti e le migliori capacità, perché uno non vale l’altro”.
In arrivo un nuovo partito?
Il presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato che verrà costituito un nuovo gruppo, capitanato dallo stesso Di Maio, nel quale entreranno a far parte tutti coloro che hanno lasciato il M5S, che prenderà il nome di Insieme per il Futuro. Cinquanta firme in tutto, 39 deputati e 11 senatori, che mira ad arrivare a quota 60, questo gruppo rappresenta una scissione che si dice sia “per una forza politica che non sarà personale, ove non ci sarà spazio per odio, sovranismi e populismi”. Di Maio sarà spalleggiato da molti ex militanti del Movimento, alcuni dei quali sono esponenti del governo. Tra loro spiccano il viceministro del Mef Laura Castelli, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, il sottosegretario del Sud Dalila Nesci e quello della Salute Pierpaolo Sileri.
Il discorso prima dell’addio al M5S: le critiche sulla crisi ucraina
La separazione giunge sulla scia di alcuni attriti avuti con l’ex premier Giuseppe Conte, a sua volta membro del Movimento 5 Stelle, specie sul fronte Ucraina. Di Maio ha sottolineato che “in Parlamento c’è stato un voto che delinea la posizione dell’Italia e ribadisce l’appartenenza all’area euro-atlantica”. “Di fronte alle atrocità che sta commettendo Putin non potevamo mostrare incertezza, dovevamo necessariamente scegliere da che parte stare nella storia. nei giorni scorsi si è acceso un dibattito proprio sul voto di questa mozione. Un dibattito nato dall’esigenza di fare chiarezza su alcune dichiarazioni di dirigenti M5S. Putin ancora in questi ultimi minuti sta continuando a bombardare. Non possiamo permetterci ambiguità”. Sono queste le parole del ministro degli Esteri, che sostiene che il Paese non possa avere incertezze davanti al conflitto in Ucraina.
Draghi “un motivo d’orgoglio per l’Italia”
Nel discorso arrivano anche parole sul premier Mario Draghi: “Quando ho iniziato questa esperienza di governo non conoscevo personalmente il presidente Mario Draghi. In un anno e mezzo abbiamo lavorato bene insieme e per questo sono stato definito draghiano. Faccio parte del governo Draghi e credo che la sua azione sia motivo di orgoglio per l’Italia in tutto il mondo e continueremo a sostenerlo con lealtà, idee e il massimo impegno che possiamo permetterci”.
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