venerdì, Marzo 29, 2024

Lodi: il 3 agosto 1158 Federico Barbarossa decretò la fondazione della città

Era il 3 agosto 1158 quando Federico Barbarossa accorse in soccorso della città di Lodi, vessata da Milano, pubblicandone il diploma imperiale di fondazione. Quella della realtà lombarda è una storia millenaria che parte da molto lontano e che ha conosciuto alterne fortune, passando da periodi di splendore e ricchezza, ad altri di grosse difficoltà e dominazioni decisamente oppressive.

Le antiche origini di Lodi derivano da quella che un tempo si chiamava Laus, ovvero un villaggio di origine celtica che sorgeva lungo una zona pianeggiante e fertile. Furono i Romani, con Gneo Pompeo Strabone e con la sua Lex Pompeia de Transpadanis a concedere agli abitanti di quell’area il diritto latino, e così a partire dall’89 a.C. il piccolo centro assunse il nome di Laus Pompeia proprio in onore del militare romano. Da quel momento si assistette ad una serie di cambiamenti giuridico-culturali. Il latino divenne la lingua ufficiale del piccolo centro abitato che, a sua volta, fu ristrutturato sotto forma rettangolare, centuriato e ridistribuito. Diventata a tutti gli effetti un Municipium, la cittadina si affermò come centro di scambi e attività commerciali sia sulla terra che lungo i corsi d’acqua, e andò incontro ad una fase di prosperità.

A partire dalla fine del IV secolo si diffuse anche la religione cristiana grazie soprattutto all’operato del Vescovo Bassiano, il quale si oppose con fermezza all’eresia ariana, e che dopo la morte divenne ufficialmente il Santo Patrono di Lodi (19 gennaio).

Tra l’Alto e il Basso Medioevo, Laus, grazie alla sua posizione strategica nelle vicinanze del Lambro e con l’Adda alle sue spalle, cominciò ad accrescere di prestigio, e questa condizione non sfuggì alla potente Milano che cominciò a contrastarla. Nel 1111, la città venne invasa e sottomessa proprio dai milanesi, i quali imposero che non vi fosse più un centro abitato unico, favorendo così la dispersione dei residenti in vari agglomerati e dando un duro colpo alla crescente cittadina lombarda.

Federico Barbarossa sancisce la fondazione di Lodi.

Dopo circa 50 anni di vessazioni, nel 1158 la pressione di Milano divenne ancora più forte, fino a quando il 25 aprile non fu addirittura ordinato lo sgombero dell’antica Laus che, successivamente, venne completamente rasa al suolo. Stanchi e provati da queste continue vessazioni, i laudensi invocarono l’intervento di Federico Barbarossa, il quale il 3 agosto 1158 giunse proprio a Lodi e, con un diploma imperiale, ne sancì la fondazione, accompagnata da una serie di privilegi: furono costruiti dei ponti lungo i corsi d’acqua presenti in zona e fu concesso ai cittadini di navigare liberamente entro i confini della Lombardia senza pagare alcuna tassa.

L’incoronazione di Federico Barbarossa

Lodi: dal Rinascimento fino alla peste del 1630

La città riedificata dopo la fondazione statuita da Federico Barbarossa le consentì di essere ancora una volta in un’importante posizione strategica, protetta dall’Adda alle paludi: l’unico punto debole era quello meridionale, che rischiava di esporre il centro urbano ad assalti militari dalla terraferma. Per ovviare a questo problema nel 1160 fu realizzato un fossato all’interno del quale scorreva la Roggia Molina. In un secondo momento furono innalzate delle fortificazioni e venne edificato anche un castello, e così Lodi divenne una vera e propria fortezza militare, attraversata da un lungo intreccio di cunicoli che collegavano la città e il castello con l’esterno.

Diventata sede vescovile e Libero Comune, l’antica Laus in epoca rinascimentale poté conoscere un altro periodo di splendore e di brillantezza artistica, assumendo anche una certa importanza politica quando nel 1454 fu scelta come sede per la firma della Pace di Lodi fra i vari Stati regionali. Il 9 aprile dello stesso anno, presso il castello di Porta Regale di proprietà degli Sforza, venne firmato il trattato che avrebbe garantito al territorio italiano circa 40 anni di pace e prosperità, favorendo al contempo anche lo sviluppo e l’affermazione del Rinascimento. Con quel documento finalmente si pose fine alle ataviche guerre tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia che, a quel punto, diventarono addirittura alleate.

La Pace di Lodi del 1454.

La pace purtroppo si spezzò nel 1494 con la discesa in Italia di Carlo VIII di Francia, che portò con sé saccheggi, assalti e scorrerie che danneggiarono profondamente l’intero territorio del lodigiano. Quando nel 1529 fu sancita la Pace di Cambrai, si stabilì che il Ducato di Milano rimanesse sotto il dominio di Francesco II Sforza. Questi dopo appena sei anni morì, e così si aprì un duro conflitto tra Francesco I e Carlo V per ottenere il potere sul ducato lombardo, che nel 1540 vide la vittoria degli spagnoli con la conseguente nomina dell’infante Filippo II quale nuovo Duca di Milano.

Nel XVII secolo Lodi poté tornare a beneficiare di un periodo di pace, ma nonostante ciò gli spagnoli vollero comunque migliorare le fortificazioni. I dominatori iberici imposero numerose e gravose tasse alla cittadinanza che favorirono la diffusione di un certo malcontento anche per la crisi economica che si abbatté sul centro urbano lombardo, e la situazione precipitò ulteriormente quando nel 1630 si diffuse la peste portata dai Lanzichenecchi.

Il dominio austriaco, l’avvento di Napoleone e la decisione di Vittorio Emanuele II

Quando scoppiò la guerra di successione spagnola, in seguito ai trattati di Utrecht (1713) e Rastatt (1714) Lodi passò sotto il controllo degli austriaci. Fu soprattutto grazie al vasto programma di riforme promosso da Maria Teresa d’Austria che la cittadina poté cominciare a rilanciarsi in particolare sotto il profilo economico, beneficiando soprattutto della gestione razionale e della moltiplicazione dei terreni coltivabili, e al contempo venne promossa la coltivazione del riso. L’avvento dell’Illuminismo toccò anche l’originaria Laus: infatti grazie all’impegno dei Barnabiti fu possibile garantire un costante sviluppo della cultura e degli studi nelle scuole superiori di San Giovanni alle Vigne, e nel 1776 furono attivati i primi insegnamenti elementari pubblici.

Nel 1792 scoppiò la guerra tra Impero austriaco e Francia. Il Direttorio transalpino, per provare a distogliere la pressione lungo il fronte tedesco, nel 1796 decise di spostare il conflitto in Italia. Nel marzo di quell’anno fu un giovane Napoleone Bonaparte ad assumere il comando dell’esercito e, dopo aver sconfitto in circa tre settimane il sovrano di Sardegna, proseguì nella sua avanzata verso il sud del Po, giungendo a Piacenza: qui gli austriaci, colti di sorpresa, decisero di rifugiarsi proprio a Lodi.

Il 10 maggio 1796 si combatté quella che è passata alla storia come Battaglia del Ponte di Lodi: le tre chiese di San Rocco, San Domenico e San Cristoforo furono riorganizzate come ospedali, mentre il Comune risentì profondamente dei drammatici esiti delle operazioni belliche. Questo confronto militare è passato alla storia come il primo, grande successo di Napoleone: la vittoria dei francesi fu salutata con giubilo e rumorosi festeggiamenti da parte degli abitanti della cittadina. Tuttavia l’entusiasmo durò ben poco, perché già nel 1797, con la nascita della Repubblica Cisalpina, fu ordinata la pronta distruzione di tutti gli stemmi aristocratici e vennero soppressi i vari ordini religiosi di Sant’Antonio, San Domenico, San Cristoforo e Sant’Agnese.

Napoleone: la Battaglia del Ponte di Lodi.

La dominazione francese si concluse con la sconfitta di Lipsia del 1813: il 26 aprile dell’anno seguente gli austriaci si ripresero Milano e, in osservanza del Congresso di Vienna, diedero vita al Regno Lombardo-Veneto con Lodi che diventò a tutti gli effetti Città Regia. La storia dell’antica Laus cambiò nuovamente quando l’Austria capitolò in quel di Magenta (4 giugno 1859) e di Melegnano (8 giugno) al cospetto dell’esercito franco-piemontese, e così gli austriaci furono costretti ad abbandonare la realtà lombarda. Il 20 settembre il re Vittorio Emanuele II si recò in visita nella città, e dopo appena un mese si stabilì il frazionamento delle province di Lodi e Crema fra Milano e Cremona. La prima finì nel territorio milanese.

Lodi nel Regno d’Italia e la Prima Guerra Mondiale

Dopo la nascita del Regno d’Italia, Lodi si rese protagonista di una radicale trasformazione: sorsero le prime industrie e, per fornire un valido sostegno alle attività artigianali e agricole, venne fondata la Banca Mutua Popolare Agricola dietro l’iniziativa di Tiziano Zalli, grande sostenitore di Giuseppe Garibaldi. Con lo sviluppo dell’industria, la classe operaia cominciò a prendere coscienza di sé e dei propri diritti, e così negli ultimi anni del XIX secolo si susseguirono diversi scioperi organizzati dalle prime leghe rosse. Oltre al movimento socialista, avanzò anche quello cattolico appoggiato dall’importante testata giornalistica Il Lemente, che successivamente cambiò nome in Il Cittadino. Da segnalare che in questa particolare epoca storica il Comune lombardo fu protagonista di un’importante fioritura culturale che sfociò nella realizzazione di nuovi teatri e nell’apertura del Museo civico.

La Prima Guerra Mondiale fu tragica anche per Lodi che dovette piangere la morte di ben 331 persone, senza contare mutilati o feriti permanenti. In più proprio durante il conflitto le donne fecero un passo in avanti importante verso l’emancipazione, cominciando a lavorare nelle fabbriche al posto degli uomini impegnati in trincea. Ada Negri, poetessa lodigiana, fu una delle principali sostenitrici del movimento femminista di quegli anni.

Ada Negri: grande poetessa lodigiana.

Al termine della Grande Guerra si affermarono soprattutto il partito cattolico e socialista, ma quest’ultimo venne sciolto subito dopo la Marcia su Roma e durante il fascismo il ruolo della cittadina fu profondamente ridimensionato, infatti al posto del sindaco venne introdotto il podestà, e a partire dal 1927 fu eliminato il circondario.

Dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi

Ovviamente la Seconda Guerra Mondiale non risparmiò nemmeno Lodi. Dopo la firma dell’armistizio cominciarono a formarsi i primi movimenti di Resistenza: su tutti si affermò il Comitato di Liberazione Nazionale costituito soprattutto da democristiani e comunisti, anche se non mancarono socialisti ed esponenti di ulteriori partiti laici. Tra le agitazioni più significative si ricorda quella del gennaio 1944 presso le Officine dell’Adda, e quella del 9 luglio quando venne assassinato il gerarca fascista Paolo Baciocchi. La reazione fu durissima: il 22 agosto 1944 furono fucilati cinque partigiani lodigiani, e la stessa cosa accadde il 31 dicembre. Queste vittime ancora oggi vengono ricordate e commemorate come «martiri del poligono».

Il monumento ai martiri del poligono.

I tedeschi fuggirono dal Comune lombardo il 27 aprile 1945, e quando vi giunsero le forze Alleate, trovarono l’intero territorio completamente liberato. Nel mese di maggio fu nominata un’amministrazione provvisoria nella quale erano presenti tutte le forze politiche del CLN.

A partire dal 1992 venne istituita la Provincia di Lodi e la storica Laus tornò ad essere capoluogo del territorio limitrofo, e iniziò un periodo di sviluppo del settore terziario avanzato.

Oggi Lodi conta circa 45mila abitanti, e di recente ha avuto l’onore di essere scelta come sede ufficiale del Parco Tecnologico Padano, uno dei centri di ricerca più sviluppati d’Europa in biotecnologie agroalimentari. A Partire dagli anni 2000 inoltre si è assistito ad un incremento del turismo, e attualmente la città lombarda fa parte del novero delle Città d’arte della Pianura Padana.

Patrizia Gallina
Patrizia Gallina
Patrizia Gallina è una giornalista e conduttrice sportiva presso le emittenti televisive della Liguria. Conosciuta come scrittrice, attrice, cantante e modella, è nata nella città di Genova. Ha conseguito la laurea in Scienze Umanistiche presso l'Università degli Studi di Genova. Coltivo da sempre la mia passione per l'arte, la fotografia, la moda, il giornalismo e il calcio.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Stay Connected

0FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Latest Articles