Lo conosce al Bar e poi la violenta: salvata dai vicini richiamati dalle urla. Ai carabinieri è giunta la telefonata di una donna che ha riferito di aver sentito la vicina di casa gridare aiuto
Lui era seduto in uno dei tavoli intento a godersi un po’ di fresco. Lei, come ogni sera, dopo aver chiuso la porta di casa, si è diretta al bar per prendere qualcosa. Dopo aver ordinato il solito caffè, si gira ed ecco che incrocia il suo sguardo. Qualche altra occhiata furtiva e uno dei due si decide a rompe il ghiaccio con una battuta. Si siedono vicini, lui parla, lei ride. La serata scorre veloce tra fin tanto che lei si accorge dell’ora. È tardi. Gli sorride, gli augura la buonanotte e va di corsa a casa. Ma una volta giunta davanti al portone si accorge di non essere sola.
È cominciato così l’incubo di lei, ennesima vittima di violenza sessuale. A portare alla luce la complessa e delicata vicenda sono stati i carabinieri di San Giovanni Valdarno che, sotto il coordinamento del comandante David Millul, hanno rintracciato il presunto aggressore della donna il quale dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata e lesioni.
L’uomo è stato acciuffato giovedì 19 agosto neanche 24 ore dopo i fatti. “Un’indagine lampo – spiegano i militari valdarnesi – resa possibile grazie allo sforzo corale dei carabinieri e del nucleo operativo e radiomobile che, mettendo in pratica i metodi di indagine più tradizionali e un grandissimo spirito di abnegazione, sono riusciti ad identificare il sospettato”.
Tutto è iniziato alle 1:30 circa della notte tra mercoledì e giovedì scorso. Alla centrale operativa di San Giovanni Valdarno è giunta la telefonata di una donna che, ancora fortemente scossa, ha riferito di aver sentito la vicina di casa gridare aiuto. In pochi istanti i militari hanno raggiunto il posto dove si sono trovati davanti agli occhi l’odioso scenario della violenza. “Grazie alle dichiarazioni dei testimoni e della vittima – spiegano ancora i militari – è stato possibile ricostruire un quadro dell’accaduto agghiacciante”. La vittima mercoledì 18 agosto aveva trascorso la serata presso un bar del centro storico.
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Qui aveva conosciuto un giovane con il quale si era intrattenuta a parlare per tutta la serata per poi salutarlo e andarsene verso casa distante solo poche centinaia di metri dal locale. Una volta giunta al suo appartamento si è trovata di fronte l’uomo conosciuto poco prima, che, con la forza, l’ha convinta a farlo entrare in casa per poi costringerla a consumare un rapporto sessuale. Inutili i tentativi di divincolarsi e le richieste di aiuto. Lui non si è fermato. Insospettiti dai rumori alcuni vicini hanno bussato alla porta. A quel punto lui si è rivestito ed è fuggito di corsa.
Dopo aver affidato la vittima alle cure dei sanitari, i carabinieri hanno avviato le indagini. “Sin da subito – proseguono da San Giovanni – le ricerche si sono incentrate su un soggetto, noto agli investigatori per reati di altra natura. In tali attività sono state coinvolte tutte le pattuglie della notte oltre a personale fuori servizio e al comandante stesso”. Ma nonostante il dispiegamento di forze, il sospettato non è stato trovato né presso la propria abitazione né, al mattino, presso il luogo di lavoro.
Nel frattempo i carabinieri, coadiuvati dalla polizia municipale, hanno analizzato le immagini delle telecamere di sicurezza, sia private che comunali, disseminate lungo l’itinerario che congiunge il bar all’abitazione ove si era consumata la violenza. “Un lavoro immenso – continuano i militari – tramite cui sono state visionate ore e ore di filmati e proseguito fino alla tarda mattinata di giovedì”. Sono state proprio quelle stesse immagini ad incastrarlo.
“Identificato l’uomo – spiegano ancora – sono state diramate le ricerche a cui ha partecipato tutta l’Arma valdarnese, compresi i Forestali. Da mesi, il sospettato si era sottratto all’obbligo di firma, misura cautelare cui era sottoposto per altri trascorsi penali”. Alla fine è stato rintracciato presso l’abitazione di un conoscente, quest’ultimo all’oscuro dell’accaduto, con addosso gli stessi indumenti della notte precedente. Per lui sono scattate le manette e, in attesa del processo di convalida, è stato trasferito nel carcere fiorentino di Sollicciano. Le accuse di cui dovrà rispondere sono lesioni e violenza sessuale aggravata.