giovedì, Aprile 25, 2024

Legittima difesa: l’ok del Senato ai capricci di Salvini

Il Senato approva il Ddl da sempre sognato da Salvini & Co. sulla legittima difesa

L’articolo 1: «chi compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere agisce sempre in stato di legittima difesa».

L’articolo 2 esclude la punibilità di chi ha agito per la salvaguardia della propria o altrui incolumità «in condizioni di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto».

Voti a favore 195, i voti contrari 52, gli astenuti 1.

Se di primo acchito questo Ddl è spaventoso, nella fattispecie è una semplice propaganda. Innanzitutto l’art. 1 non esclude affatto le indagini in merito. La legittima difesa dovrà essere in ogni caso dimostrata e il cittadino gravemente turbato che uccide l’intruso, avrà diritto al patrocinio a spese dello Stato.

In ogni caso, la situazione dipenderà dall’opinione di un Magistrato sul singolo episodio. E’ la Politica che scarica sulla Magistratura. Probabilmente alla prima sparatoria da far west, il Governo punterà il dito contro i Gudici che mettono il naso nella politica.

Il testo arrivato al Senato ieri, aveva già attraversato il confronto in commissione Giusizia, dove “la difesa è sempre legittima”, è diventata presunta e dipendente dalla proporzionalità tra difesa e offesa. Intanto però nella presunta legittimità della difesa rientra anche “sparare quando a minacciare è un soggetto non armato”  se il soggetto minacciato reagisce sotto “grave turbamento”.

Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno votato a favore, anche se per FdI la modifica “è morbida”.

Il Pd lamenta la pericolosità delle norme previste dal ddl, ma ha votato a favore dell’articolo 2 della legge “sul grave turbamento”, più che altro per riconquistare un minimo di coerenza.

In merito, nella precedente legislatura con la legge Ermini, il PD aveva introdotto il «turbamento» e «all’intrusione notturna» nelle case, quali attenuanti.

Inasprimento delle pene per furto e violazione di domicilio

L’articolo 3 del DDl  è relativo agli  “obblighi del condannato”: la sospensione della pena solo dopo il risarcimento del danno integrale  alla persona offesa. Quattro anni la pena massima di carcere per la violazione di domicilio. Furto in abitazione e scippo, invece, fino a un massimo di sei e sette anni di carcere. Per la rapina fino a sette anni di carcere.

Ma se la povertà verrà abolita del tutto, chi mai avrà voglia di farsi sparare per derubare altri, quando ha in tasca il reddito di cittadinanza?

 

 

 

Antonella Falabella
Antonella Falabella
Dai numeri alle lettere e dal bianco e nero al rosa. Alla ricerca continua del cambiamento!

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