Il colore dell’anno 2019 è fresco, vivace, frizzante e ci proietta verso i paradisi tropicali. Anche quest’anno, Pantone Inc. ha decretato un colore vincitore, destinato a diventare il trend di questo 2019: il Living Coral 16-1546. Si tratta di una tinta che ricorda proprio i rosei coralli che ricoprono le barriere coralline di tutto il mondo.
La scelta del “colore dell’anno” si rifà a una strategia di marketing che il brand del colore e dell’immagine ha fatto sua nei primi anni 2000. Ciò significa che questo colore decreterà la moda dei prossimi mesi. Mark Jacobs ad esempio ne ha già approfittato, sviluppando una serie di abiti che si ispirano proprio a questo colore. Non solo, ma entrerà anche nelle vite delle persone, portandole a rinnovare le loro abitazioni, i loro cibi, i loro vestiti e tutto ciò che di materiale li circonda.
Nello specifico, si tratta di una tinta tra il rosa (molto acceso) e l’arancione brillante. Una scelta azzeccata da quello che emerge dai risultati rintracciabili sui social network, dove tantissime persone si sono messe a fare foto e progetti legati a questo colore per l’anno in corso. Eppure è proprio su questo che Pantone vuole far riflettere, cercando di riavvicinare le persone alle bellezze dei colori della natura, distaccandosi per un po’ dalla tecnologia.
Il colore richiama certo alla mente la bella stagione e trasmette un senso di positività e trasmette ottimismo e gioia, ma il motivo della scelta ha tuttavia una lieve nota drammatica che ricorda la sempre più veloce scomparsa del corallo dai nostri fondali marini.
Quel che resta del corallo
Nel marzo 2018 la rivista Nature ha pubblicato i risultati del suo studio sulla Grande barriera corallina australiana (The reef) annunciando un dato spaventoso: più del 90% dei coralli, a causa dell’incremento del riscaldamento globale, ha perso il colore che li ha sempre contraddistinti, lasciando posto ad un bianco spento. La morte della barriera corallina australiana spaventa non solo per la triste perdita di un elemento così bello e prezioso, ma anche per le modifiche che apporterà all’ecosistema e agli organismi che la abitano. L’interesse di grandi aziende come Pantone è quindi fondamentale per sensibilizzare sul tema.
Pantone, l’azienda del colore
Fondata nel 1962 nel New Jersey da Lawrence Herbert, è il punto di riferimento per tutti coloro che lavorano in campo grafico. La sua fama è dovuta al sistema di codici messo a punto negli anni ’50, per classificare in cataloghi i colori, secondo il sistema di stampa a quadricomia CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, Black). Dagli anni 2000 decreta periodicamente il “colore dell’anno”. Si tratta di un dibattito tra professionisti che si riuniscono ogni volta in una diversa città europea e, dopo due lunghi giorni, emanano il loro verdetto.
La ricerca del colore
Proprio per la difficoltà di decisione e l’importanza attribuitagli, è stato creato il Pantone Color Institute che riunisce un team di venti persone che, per nove mesi, studiano il mondo circostante per coglierne i fatti rilevanti, le tendenze e i gusti. Ogni scelta rappresenta una tematica importante per l’anno che verrà; nel 2016 ad esempio furono scelti ben due colori, Rose Quartz (13-1520) e Serenity (15-3913), a favore del gender.
