Il little black dress o vestitino nero è presente nel mondo della moda come capo di abbigliamento fondamentale: duraturo, elegante e versatile; può essere indossato sia per il giorno che per la sera.
Sebbene sia presente nel guardaroba di ogni donna da quasi 100 anni, ci sono stati sviluppi chiave, che hanno plasmato ogni decennio di questo iconico abito.
Durante il diciannovesimo secolo, vestirsi di nero era accettato come sinonimo di lutto e rispetto per i morti.
Fu grazie all’artista John Singer Sargent con il dipinto “Madame X” (ritratto di Virginie Amélie Avegno, una giovane americana) che il vestito nero venne considerato per la prima volta come abito “alla moda.”
Il ritratto causò non pochi problemi a Sargent, molti infatti trovarono l’abito volgare: inadatto alla morale dell’epoca.
Nel 1926 Gabrielle “Coco” Chanel pubblicò la foto di un abito nero corto e semplice su VOGUE.
Era lungo al polpaccio, dritto e decorato solo da alcune linee diagonali, il tubino nero: era semplice e accessibile per le donne di tutte le classi sociali.
Già allora la rivista annunciò che il little black dress sarebbe diventato “una sorta di uniforme per tutte le donne di gusto.
Questo permise al mondo della moda di iniziare quel processo di dissociamento del nero dal fenomeno del lutto e reinventarlo come uniforme di classe.
Il little black dress continuò ad essere popolare durante la Grande Depressione.
L’influenza di Hollywood sulla moda aiutò la popolarità del little black dress.
Durante la guerra il little black dress divenne sempre più in uso tra le donne.
L’abito rendeva ogni donna disinvolta, oltre ad essere il capo ideale da indossare per ogni occasione.
Negli anni ’50 si trasformò da pezzo conservatore in un abito sensuale: perfetto per il glamour cinematografico.
Per ragioni di praticità i registi facevano affidamento sui vestiti neri perché gli altri colori sembravano distorti sullo schermo e complicavano il processo di colorazione.
Grazie alla collezione “new look” di Dior (1947) che trasformò l’abito nero in una tendenza popolare.
Negli anni ’60 questo modello di abito era ormai così amato dal pubblico femminile che si sviluppò in più stili per adattarsi alle clienti di ogni età.
C’erano due stili distinti: mentre le donne preferivano uno stile più conservatore, le giovani favorivano le lunghezze più corte con lo spacco sulla gamba.
La stilista Mary Quant madre della gonna mini, fu fondamentale anche nella storia del little black dress; avendo rivoluzionato, indirettamente, anche la lunghezza degli abiti.
Non si può non pensare ad Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” che con il suo abito da cocktail nero di Givenchy divenne una tra le figure iconiche nella storia del little black dress.
Negli anni 80 La popolarità di tessuti casual, in particolare della maglieria ha riportato in voga il vestitino nero.
Inoltre il dilagare della cultura grunge vide la combinazione del little black dress con sandali e anfibi, cosa che avvenne anche negli anni 90.
A cavallo del ventunesimo secolo, il tubino nero rimane un pilastro dell’industria dell’abbigliamento e un must nel guardaroba di ogni donna.
Il tubino nero è diventato una lente attraverso cui guardare l’evoluzione della moda e dell’abito.