In questi mesi di emergenza sanitaria per la diffusione del COVID-19 abbiamo tutti imparato che strumento fondamentale per proteggersi dal contagio sono le misure di igiene e pulizia, passando dalle più banali regole del lavarsi spesso le mani e disinfettare le superfici con alcool a quelle più complesse messe in atto dalle società dedite all’attività di pulizia e disinfezione di ambienti e superfici.
A questo proposito, ci sono start up cleantech ungheresi per le quali l’epidemia in atto ha creato l’opportunità di accelerare lo sviluppo e il lancio dei loro prodotti, con l’aiuto anche dei governi e delle autorità locali che cercano soluzioni per arrestare la diffusione del virus.
L’innovativo sistema di Resysten
Una di queste start-up è la società ungherese Resysten, che offre una tecnologia innovativa per proteggere diversi tipi di superfici e prevenire la diffusione dell’infezione. In sostanza, utilizza la potenza della luce per fissare un rivestimento speciale su superfici di qualsiasi tipo che funga da “pellicola protettiva” fino a un anno, eliminando qualsiasi patogeno anche dalle superfici più contaminate.
Questa tecnologia si palesa decisiva nella lotta contro l’epidemia di Covid-19, poiché diversi studi hanno dimostrato che il virus può sopravvivere per tempi relativamente lunghi, variabili in relazione al tipo di superfici su cui si attacca.
“I prodotti chimici possono eliminare i microbi per un periodo di tempo molto breve. Quindi semplicemente puliscono. Ma poi un’altra persona tocca la superficie ed è immediatamente di nuovo contaminata“, afferma Peter Lehockzky, amministratore delegato di Resysten.
Tuttavia la soluzione antibatterica di Resysten eliminerebbe questo rischio. La soluzione, denominata WhiteTitan, è sicura per l’uomo e, in più, uccide germi, batteri o superbatteri.
Come funziona White Titan
Viene spruzzata sulle superfici, sulle quali si lega a livello nanometrico, poi quando viene a contatto con la luce diventa attivo e rimane tale per un anno, su qualsiasi superficie, indipendentemente da quante volte viene toccato o addirittura pulito.
“Fondamentalmente, ciò che fa è servire da ulteriore livello di protezione. Non appena si tocca una superficie dopo la disinfezione, tale superficie viene infettata. La nostra soluzione funziona ventiquattro ore al giorno, sette giorni alla settimana, 365 giorni all’anno senza essere riapplicata: hai un anno pieno di protezione“, dice Shajjad Rizvi, responsabile dello sviluppo regionale di Resysten a Emerging Europe.
Dove è utilizzato
In Ungheria questa tecnologia innovativa ha avuto molto successo. I prodotti distribuiti da questa start up sono attualmente utilizzati in ospedali, mezzi di trasporto pubblico e addirittura nell’industria alimentare.
“Il sistema di assistenza sanitaria in Ungheria lo ha già adottato. Spruzziamo ospedali e in realtà abbiamo invertito la tendenza superiore delle infezioni acquisite in ospedale“, dice Rizvi.
Ciò è confermato da un rapporto del Felső-Szabolcs nella città di Kisvárda, che mostra una marcata riduzione della quantità di batteri presenti sulle superfici trattate con il prodotto di Resysten.
White Titan e il ruolo di prima linea nella lotta alle epidemie
Ciò induce a pensare che prodotti simili svolgano un ruolo fondamentale, di prima linea, nella strenua lotta al virus durante le pandemie o a qualsiasi tipo di epidemia.
E un ruolo di prima linea è stato infatti già assegnato dal governo ungherese a White Titan, nominando Resysten partner strategico nella lotta contro l’epidemia da COVID-19. Approvazione è giunta anche dal Dipartimento di epidemiologia e controllo delle infezioni del Paese.
“In base ai risultati dei test, possiamo affermare che fino a quando si verifica la comparsa di una reazione fotocatalitica, l’inibizione della crescita batterica viene raggiunta sulle superfici trattate con WhiteTitan“, afferma il dipartimento.
Come buona parte dell’Europa, l’Ungheria è in uno stato di emergenza dall’11 marzo ed è proprio da questo momento che l’interesse per l’attività della start up è diventato più vivo.
Lehockzky, CEO di Resysten, afferma che ci sarebbero già 10-15 Paesi interessati alla loro tecnologia innovativa.